Conto alla rovescia per la riapertura delle scuole.
L'interrogativo che molte famiglie si pongono è se al suono della prima campanella sarà tutto a posto, se i professori ci saranno tutti, se le aule saranno state sistemate, se gli impianti termici funzioneranno quando servirà, se ci sarà qualche aula multimediale in più. In provincia di Frosinone, infatti, ne è dotato un edificio scolastico statale su 4 (il 25,37%) percentuale inferiore alla media nazionale e che scende in molti dei principali centri del Frusinate. A cominciare dal capoluogo che supera appena il 20%.

«La diffusione delle abilità informatiche tra gli adolescenti italiani resta più bassa rispetto ai coetanei della maggior parte dei paesi Ue», ricorda Openpolis che ha provato a vedere al di là di quel misero 58,3% di giovani italiani tra i 16-19 anni con competenze digitali almeno adeguate nel 2021 contro una media nell'Ue del 69,2%. Il valore riflette, almeno in parte, l'assenza di aule informatiche in molti istituti statali.

«Su oltre 40.000 edifici scolastici presenti nel paese, in media circa uno su 3 (32,4%) è dotato di aule di informatica, in base a quanto comunicato dagli enti proprietari delle scuole per l'anno scolastico 2021/22 - si legge nel dossier - In oltre un caso su 4 (26,2%) non sono presenti, mentre l'informazione non è stata dichiarata per il 41,4% degli edifici. La dotazione di aule informatiche varia ampiamente sul territorio nazionale. È stata dichiarata per quasi il 50% degli edifici scolastici piemontesi (49,9%) e liguri (49,2%). Supera il 40% anche in Valle d'Aosta, Marche e Toscana. Mentre non raggiunge un quarto del totale in Abruzzo (23,3%), Calabria (18,1%), Campania (17,8%) e Lazio (16,8)».

A livello provinciale «sono soprattutto i territori del Centro-sud e le aree interne a dichiarare una minore dotazione di aule di informatica nelle scuole - rileva Openpolis - In particolare in 14 province meno del 20% del patrimonio scolastico dispone di un'aula informatica. Si tratta di Teramo (19,8%), Rieti (18,1%), Siracusa (17,9%), L'Aquila (17,7%), Catania (15,6%), Crotone (15,5%), Catanzaro (15,1%), Matera (14,5%), Roma (13,7%), Napoli (13,6%), Cosenza (13%), Latina (12,3%), Salerno (11,9%) e Benevento (10,4%).

Per quanto riguarda le aree interne, se in media circa un terzo degli edifici scolastici statali è dotato di aule informatiche, la quota scende attorno a un quarto nei comuni periferici (26,3%) e in quelli ultraperiferici (25,1%). Parliamo delle aree del paese da cui - per raggiungere la città polo di servizi più vicina - servono almeno 40 minuti nel primo caso e oltre un'ora nel secondo».

A livello di capoluoghi Pavia, con il 91,7%, è quella messa meglio, seguita da Modena (87,8%). Più distanziati, ma al di sopra del 70%, anche i comuni di Alessandria, Torino, Savona, Viterbo, Ancona e Pesaro e Imperia. «In 10 capoluoghi, la disponibilità di aule di informatica è dichiarata per meno del 10% degli edifici scolastici statali presenti. Si tratta di Roma, Catania, Carbonia, Forlì, Benevento, Catanzaro, Matera, Latina, Cosenza e Salerno», scrive Openpolis.

Dando uno sguardo ai dati a livello comunale, Frosinone ha il 20,51% di istituti con aule informatiche (8 su 39), quindi Alatri ha il 26,92%, Anagni il 40%, Arpino il 22,22%, Boville Ernica il 14,29%, Cassino il 46,88%, Ceccano il 30%, Ceprano l'11,11%, Ferentino il 22,22%, Fiuggi il 55,56%, Isola del Liri il 18,18%, Monte San Giovanni Campano l'80%, Paliano lo 0%, Pontecorvo il 58,33%, Sora il 22,22% e Veroli il 30%, tra i comuni più grandi.

Con il 100% ci sono Amaseno (su 3 istituti), Settefrati (su 1), Torrice (su 3) e Villa Santo Stefano (su 1). Va anche aggiunto, per quanto riguarda i numeri della Ciociaria, che per 233 istituti il dato non è stato fornito. E ciò - viene evidenziato - rende difficile distinguere i casi in cui si tratta di un'omissione o di un'assenza effettiva.
Negli altri capoluoghi del Lazio, Latina ha il 3,70% di edifici con aule informatiche, Viterbo ha il 73,17% e Rieti ha il 32,61%. Negli altri grandi centri Guidonia Montecelio è a 0%, Fiumicino al 70,97%, Aprilia al 48,57% e Pomezia al 6,25%.