Scaltri e, probabilmente, anche pericolosi se si trovano alle strette e incontrano cittadini inferociti che provano a dargli la caccia. Il duello metaforico tra "guardie e ladri", cioè tra residenti impegnati nelle ronde e bande di malviventi, inizia a preoccupare, ecco perché sia il sindaco di Pontecorvo che il suo collega di Pignataro hanno lanciato ripetuti appelli volti a fermare immediatamente i metodi fai-da-te. Non è un segreto che molti, in queste notti insonni a causa dei furti alle abitazioni, abbiano imbracciato anche il fucile ed esploso colpi in aria. Così come qualcuno gira armato di bastone.
Per loro il rischio è doppio: incappare in qualche "Lupin" capace di reagire o, al contrario, nelle pattuglie dei carabinieri impegnati in controlli continui delle zone sensibili, e beccare una denuncia.
Dunque, per le istituzioni uscire di casa è inutile quanto pericoloso. E provano a ripeterlo a perdifiato.
Piuttosto le segnalazioni alle forze dell'ordine, prima che sui gruppi whatsapp, diventano lo strumento più idoneo. Già nel recente passato l'indicazione di anomalie in una casa di Pontecorvo - da parte di un vicino - permise ai carabinieri l'arresto di metà banda in azione.
Ma ora la notte si è fatta parecchio cupa a Pontecorvo come in qualche altro centro limitrofo. Le visite dei ladri inquietano sia chi ha subito direttamente, sia chi ha avuto solo un tentativo di effrazione sia chi non ha dovuto fare i conti - fortunatamente - con nessun colpo perché la paura porta molti addirittura a non uscire, a non partecipare a feste di paese, a cene o ad eventi.
E se la scorsa notte c'è stata una tregua, il terrore continua a serpeggiare nelle case della cittadina. E la gente continua a non dormire e, in tanti, a prendere le auto e a "presidiare" il territorio, a modo loro. Con scene anche bizzarre: a volte sorprendono coppiette, in altri casi s'incrociano a vicenda.
Ma c'è un ipotesi su tutte: i ladri non girano certo per strada. Verosimilmente vengono lasciati in zone lontane dagli obiettivi ipotizzati, potrebbero finanche scendere nei pressi del casello autostradale come in tante altre aree più lontane dai "riflettori" della gente. A quel punto il percorso delle bande continua in campagna, a piedi, fino a quando non individuano un agglomerato di case, si mettono di vedetta e poi provano a colpire. Solo gioielli e denaro possono trasportare con facilità e dalle case visitate manca esattamente questo tipo di bottino. Poi, con l'eventuale "malloppo", allertano il complice in macchina e risalgono.
A garanzia di tutti, la Compagnia di Pontecorvo ha raddoppiato le auto impegnate tutta la notte nelle varie zone. Ci sono carabinieri che fanno i doppi turni, altri che circolano sulle gazzelle per tantissime ore di seguito per cercare di tranquillizzare la popolazione e acciuffare i malviventi. A coordinarli in ogni azione il capitano Bartolo Taglietti e il suo vice, il capitano Giovanni Fava. Non c'è un momento in cui non si trovino in giro, subito pronti a intervenire. Ecco perché la vigilanza attiva dei residenti, da casa, può essere fondamentale. Una giusta e lucida segnalazione mette in moto, in maniera istantanea, lo spiegamento di militari. E la collaborazione diventa uno strumento utile.