Perdite idriche a iosa, ma non si tratta sempre di falle nella conduttura. I numerosi torrenti che disperdono quotidianamente migliaia di metri cubi di preziosa acqua potabile provocano indignazione e risentimento nei cittadini, che nella veste di utenti sono chiamati mensilmente ad onorare bollette sempre più salate.
La città di Anagni non ha mai avuto problemi di rifornimento idrico, e un tempo la gestione comunale prevedeva nel bilancio cifre modeste per la manutenzione che i cittadini ricordano puntuale ed accurata.

In questi giorni, oltre alla segnalazione di perdite dovute a falle nelle condotte, molte delle quali obsolete, desta scalpore l'allagamento di via Varano sommersa da un inarrestabile torrente originato chissà dove, e la perdita che inonda via Piscina. Meno rilevante il flusso che dal vecchio Vascone di Osteria della Fontana finisce nel canale collegato al Rio Mola Santa Maria, immissario del fiume Sacco.

Per scoprire le cause del fenomeno di via Varano, oltretutto non si tratta della prima volta che accade, sarebbero intervenuti tecnici comunali ed esperti inviati dal gestore idrico: nulla di fatto.
Secondo conoscitori della zona, l'acqua che inonda via Varano può avere origine dalle sorgenti "La Sala" o da un'antica sorgente a circa 500 metri di distanza. Le sorgenti "La Sala", che riforniscono mediante l'acquedotto e il sistema di risalita migliaia di famiglie anagnine, si trovano a poca distanza dalla via Casilina, all'altezza del chilometro 64, ad una profondità di pochissimi metri. La zona è protetta da un vincolo che inibisce qualsiasi attività per un raggio di 250 metri. L'antico acquedotto romano, con importanti resti, trasportava l'acqua fino al Rotone, voluto da papa Leone XIII per rifornire il cantiere del Collegio Leoniano; una sorta di diaframma frapposto di recente, provocherebbe la fuoriuscita di acqua.

L'altra sorgente, invece, si trova nel banco di travertino al di sotto dei fabbricati realizzati in prossimità dell'inizio di via Pistone Tofe. Un giacimento sotterraneo che, se tutelato e rispettato, sarebbe oggi una sorta di paradiso. Forse nella città dei papi occorrerebbero più storici, e meno idraulici.