Sono sempre meno. E sempre più "potenti". Ma anche indaffaratissimi. In Comune ne sono rimasti appena due, concentrando nelle loro mani gli incarichi più importanti e delicati per il funzionamento della complessa macchina amministrativa. Il titolo di "superdirigente" spetta a Dino Padovani, che da ieri è ufficialmente alla guida di tre settori municipali: primo, secondo e quinto. La classifica, come detto, è parecchio corta e si chiude con il secondo posto dell'ingegner Tommaso Michele Secondini, che di settori ne dirige due, il terzo (commercio e attività produttive, Suap, innovazione tecnologica, Urp, sportello Europa) e quarto (patrimonio, lavori pubblici e valorizzazione del territorio, urbanistica, condono, Pnrr, ambiente, transizione ecologica-Uma).
I rimanenti uffici sono appannaggio del sindaco (ufficio gabinetto) e del segretario comunale (affari istituzionali). La "scalata"di Padovani ai piani alti di corso Volsci è inarrestabile. Prima come comandante della polizia locale, poi come dirigente del secondo settore, infine al posto della dottoressa Simonetta La Rocca (che il 17agosto si è dimessa per prendere servizio al Comune di Nettuno) al vertice dell'impor tante settore finanziario-amministrativo. Un'altra poltrona di comando per Dino Padovani, 51 anni, alatrense, laureato in giurisprudenza, docente alla Scuola superiore di polizia locale di Frosinone e di numerosi corsi e master, una lunga carriera alle spalle percorrendo ruoli di varia responsabilità nella polizia municipale, dal primo incarico come vigile urbano ad Anagni fino a quello di comandante che ha già svolto a Ceprano, Alatri e Torrice prima di arrivare a Sora.
Ora dovrà occuparsi anche di bilancio, programmazione finanziaria e gestione economica, tributi, tasse e riscossioni, risorse umane, regolazione delle società partecipate, protocollo, vigilanza e perfino del centralino.
L'incarico è ad interim e scadrà a breve, ma c'è da scommettere che verrà prolungato.