L'estate sta per finire e il nuovo anno scolastico sta per cominciare. Ma il suono della campanella arriva insieme all'annoso problema delle cattedre vacanti e delle scuole "in reggenza", vale a dire quelle in cui, mancando un preside titolare, vengono assegnati incarichi temporanei a dirigenti di altre scuole. Se nel Lazio, però, il quadro generale appare piuttosto grave, con un totale di 9.000 insegnanti, 113 presidi e 1.500 operatori e impiegati scolastici che mancano all'appello, in provincia di Frosinone la situazione, sebbene non sia rosea, risulta leggermente migliore rispetto all'anno scorso.
A sostenerlo il presidente provinciale dell'Associazione nazionale presidi, Mario Luciani: «Anche quest'anno le cattedre scoperte sono molte – spiega – ma posso dire che rispetto all'anno scorso qualche passo avanti è stato fatto. Sappiamo che il governo è intenzionato a fare assunzioni rapidamente e ci sono state parecchie procedure straordinarie di reclutamento che stanno dando i loro frutti – ha aggiunto – L'anno scorso le ultime sono state effettuate a gennaio, mentre quest'anno, stando alle informazioni che riceviamo, entro i primi ottobre le procedure dovrebbero essere concluse, almeno con incarichi annuali. Quindi le prospettive sono leggermente migliori».
La situazione è, dunque, ancora lontana dall'essere ideale e, come spiega il presidente dell'associazione presidi di Frosinone, non si potrà garantire agli alunni la presenza di tutti gli insegnanti dal primo giorno di scuola, ma sembra che in Ciociaria sia meno critica rispetto al resto della regione. «Certo – prosegue Luciani – c'è ancora tanto da fare, ma un miglioramento c'è stato. In generale, comunque – aggiunge – il problema sta nel sistema di reclutamento, e noi presidi lo diciamo da anni, che va cambiato alla radice».
Per quanto concerne le reggenze, l'ufficialità dovrebbe arrivare in queste ore, ma Luciani spiega che saranno sei o sette gli istituti della provincia di Frosinone interessate, di cui due per tardivo riconoscimento del pensionamento del titolare, che, quindi, non sono state immesse nel giro delle mobilità. Tra le scuole ciociare che saranno in reggenza per un anno due realtà di spicco: il liceo scientifico di Sora, per il pensionamento della dirigente titolare, e l'istituto "Norberto Turriziani" di Frosinone, che, come tutti ricordano, è stato guidato per tanti anni dalla preside Erminia Gnangi, scomparsa il 12 luglio scorso.
«C'è poi qualche istituto comprensivo sottodimensionato – spiega il professor Luciani – Anche quello di Ripi andrà in reggenza per riconoscimento tardivo del pensionamento, ma anche su questo versante in provincia di Frosinone la situazione è piuttosto contenuta rispetto ai numeri, per esempio di Roma. Sulla questione delle reggenze – prosegue – bisognerà, poi, capire come impatteranno sui piani regionali le norme sul dimensionamento che prevedono nuovi standard numerici». Si tratta, infatti, del procedimento attraverso il quale la Regione opera ogni anno la razionalizzazione e la programmazione della propria rete scolastica. «Non cambierà la fisionomia delle scuole – sottolinea Mario Luciani – nel senso che non verranno chiuse, ma verranno fuse diverse presidenze e questo impatterà sul numero dei presidi e delle segreterie. La discussione, però – ricorda – è ancora aperta. Non abbiamo ancora le linee guida, quando normalmente a ottobre comincia l'iter, quindi tutto lascia presupporre che per un anno rimarranno le stesse norme dell'anno scorso».
Il professor Luciani rivolge, infine, i suoi auguri ad Anna Paola Sabatini, subentrata a Rocco Pinneri alla direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale, «che – dice – con gli importanti numeri del Lazio sui quali bisogna intervenire, ha una situazione difficile da gestire. In ogni caso – conclude – noi siamo qui per i nostri alunni. Quindi voglio rivolgere a loro e alle loro famiglie gli auguri per l'inizio del nuovo anno scolastico».