L'idea che il convento dei Padri Passionisti chiuda per sempre proprio non va giù ai sorani. E in città si moltiplicano le iniziative per scongiurare quella che più di un'ipotesi appare come un destino segnato, considerato che i religiosi rimasti sono appena tre. Ma chi ha frequentato l'antico santuario e chi si è giovato del sostegno che i Passionisti hanno sempre garantito ai pazienti ricoverati al Santissima Trinità non vuol sentire ragioni: il convento don deve chiudere.

Così la mobilitazione cresce di giorno in giorno. E dopo la lettera inviata dal sindaco Luca Di Stefano al padre provinciale dei Passionisti Giuseppe Adobati, scende in campo l'Associazione dipendenti ospedalieri di Sora (Ado). Ieri il suo presidente Pietro Marcelli ha annunciato via social: "Sabato sera, alle ore 21, da piazza Indipendenza partirà una bellissima fiaccolata verso il convento Passionisti", invitando tutti a non mancare. "Questa comunità religiosa si è sempre distinta nell'accoglienza e nel servizio al popolo sorano, particolarmente durante il terremoto del 1915, quando il convento fu aperto ai senza tetto, e durante la seconda guerra mondiale, quando fu adibito ad ospedale. La chiesa di Santa Maria degli Angeli è per i sorani un punto di riferimento spirituale", scrive Marcelli in un altro post.

Anche l'associazione Iniziativa Donne scende in campo lanciando una raccolta di firme. "L'ospedale di Sora non può perdere il suo cappellano. Padre Salvatore Crino ed il convento dei Padri Passionisti sono dei punti di riferimento per l'intera comunità. Fede, cultura, crescita e rifugio per le anime. Non si può chiudere uno scrigno di storia, una fonte di aggregazione - si legge nella petizione - I fedeli amano quel luogo incantato per i suoi spazi nascosti e forte è il raccoglimento che il luogo offre. Senza tralasciare la costante ed indispensabile presenza di Padre Salvatore Crino, cappellano presso l'ospedale Santissima Trinità".