«Ci sono i giochi di artificio sparati in certi quartieri delle grandi città per segnalare un carico andato a buon fine». Lo scrive l'Espresso sull'ultimo numero nell'inchiesta "Coca nostra" dedicata alla cocaina. E, anche se Frosinone non è una grande città, nel capoluogo si sparavano i fuochi d'artificio per annunciare l'arrivo di un nuovo carico di stupefacenti, tanto che una delle più grandi operazioni condotte contro lo spaccio negli ultimi anni, "Fireworks", prese il nome proprio da qui.
Il fenomeno cocaina preoccupa dunque anche a Frosinone. Una volta droga d'elite, destinata alle classi più agiate, ora è divenuta una droga per tutti, complice i prezzi sempre più ridotti. Secondo stime del ministero dell'Interno, gli italiani - ricorda l'Espresso - nel 2022 hanno speso qualcosa come quasi cinque miliardi di euro in cocaina. Rispetto al 2021 i consumatori adulti sono cresciuti del 10,8%, i giovanissimi del 23,7%.
In base ai dati della direzione centrale per i servizi antidroga, nel Frusinate, dal 2021 a giugno 2023, sono stati sequestrati dalle varie forze dell'ordine 422,16 chilogrammi di stupefacenti (nel conto ci sono solo le principali sostanze ovvero cocaina, eroina, marijuana e hashish). La cocaina è a quasi 159 chili, un po' meno dell'hashish che veleggia oltre i 220 chili. Poi ci sono 42,27 chili di marijuana. In questo periodo sono 230 le operazioni di polizia censite dal ministero con 266 persone finite in manette, altre 156 denunciate in stato di libertà, di cui 8 minori e 84 stranieri.
Nei primi sei mesi di quest'anno i sequestri ammontano a poco meno di 43 chilogrammi, buona parte dei quali cocaina con 13,31 chilogrammi, anche se il dato dell'hashish è doppio a 26,54 chili.
Lo scorso anno ha segnato una netta ripresa dei sequestri di droga, passati (sempre relativamente alle sostanze principali) da poco più di 150 chilogrammi a 228,57 per una crescita del 51,5%. Tenendo conto del primo semestre, nel 2021 i sequestri erano stati di 11,13 chili (era l'anno post lockdown con ancora in vigore le misure di contenimento della pandemia), passati dodici mesi più tardi a 44,72, in pratica quadruplicati. Il dato di quest'anno, invece, è leggermente inferiore (-4,47%) con 42,72 chili.
Focalizzando l'attenzione sui sequestri di cocaina tra luglio e settembre del 2021 ne sono stati intercettati ben 120 chilogrammi. Comunque, i 13 chili tra gennaio e giugno 2023 superano già il totale dell'intero anno precedente, a dimostrazione del fatto come la cocaina continui a scorrere a fiumi, nonostante sequestri e arresti. Ma la domanda resta ancora molto alta. Come emerge dal dato sui segnalati in prefettura come assuntori abituali di sostanze stupefacenti: dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 in Ciociaria sono stati 161 secondo le rilevazioni dell'ufficio centrale di statistica.
Molto spesso chi acquista nemmeno vede il venditore: tipico il caso della finestrella al Casermone, al centro di un'altra grande operazione condotta da carabinieri e polizia nel capoluogo ciociaro.
Dietro lo spaccio ci sono le grandi organizzazioni criminali. «I clan - si legge nella relazione annuale al Parlamento della Direzione centrale per i servizi antidroga - definibili come "aziende di droga" sono destinati a produrre denaro per le esigenze dei propri affiliati. Le piazze si avvalgono del contributo di decine di uomini e donne, tra capi piazza, pusher, pali e vedette, i quali, organizzati in turni regolari, assicurano la vendita di ogni tipo di stupefacente 24 ore al giorno, producendo fatturati milionari». Un modello, in stile Scampia esportato a Frosinone.