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L'ordinanza

Egato dei rifiuti, il Tar sospende lo stop. Mauro Buschini resta presidente

Accolta l'istanza cautelare richiesta nel ricorso contro l'annullamento voluto dalla Regione. Evidenziata la mancanza di un regime transitorio in attesa del nuovo atto

mauro buschini

Mauro Buschini

La mancata previsione di un regime transitorio applicabile, porta il Tar del Lazio ad accogliere il ricorso dell'Egato: concessa la sospensiva. L'Egato, per ora, sopravvive, nonostante l'intendimento della Regione Lazio di azzerare l'organismo dei rifiuti. E il presidente Mauro Buschini resta in sella. Almeno fino a dicembre quando il Tar discuterà il caso nel merito. La quinta sezione del tribunale amministrativo regionale per il Lazio, presieduto dal giudice Floriana Rizzetto, ha accolto il ricorso promosso dell'ente di governo d'ambito territoriale ottimale di Frosinone per i rifiuti attraverso l'avvocato Francesco Scalia. E ha confermato la precedente decisione adottata dal solo presidente. L'ordinanza del Tar sospende l'efficacia dei provvedimenti con i quali la Regione Lazio annullava la costituzione dell'organismo.

In particolare, l'avvocato Scalia chiedeva l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della delibera regionale del 28 giugno 2023 con la quale, in autotutela, la Regione disponeva l'annullamento della costituzione degli Egato, e di una serie di atti, tra cui la comunicazione di avvio del procedimento di annullamento d'ufficio, lo schema di delibera di giunta regionale di annullamento in autotutela della delibera di giunta di approvazione dei criteri per determinare la quota di rappresentanza dei comuni al'interno dell'Egato e per il riparto dei conferimenti patrimoniali. E ancora il parere delle commissioni Bilancio e Rifiuti del 26 giugno scorso e il decreto presidenziale di annullamento d'ufficio del decreto del presidente del 29 novembre 2022 sulla costituzione dell'assemblea dell'Egato di Frosinone.

Il collegio ha ritenuto che le censure sollevate con il ricorso dell'Egato «richiedano un approfondimento proprio della fase di merito e che - a una sommaria delibazione - appaiano suffragate da elementi di fondatezza». Per il Tar «allo stato» è «provata la sussistenza di un periculum in mora tale da giustificare l'adozione della richiesta misura cautelare (tenuto conto, della mancata previsione nella disposizione impugnata di un regime transitorio applicabile nelle more dell'adozione del nuovo atto e delle conseguenze pregiudizievoli derivanti dalla caducazione dell'annullato provvedimento)». Da qui la scelta di «accogliere l'istanza cautelare e di rinviare all'udienza di merito», fissata al 6 dicembre 2023.

Nel ricorso l'avvocato Scalia rilevava che «travolgere gli organi democraticamente eletti di un ente istituito da legge regionale - attuativa dell'art. 221 del D.Lgs. n. 152/2006 - per un mero (rettificabile) errore, che non ha minimamente inciso sulla costituzione degli stessi organi, sarebbe atto del tutto sproporzionato, irragionevole e gravemente lesivo dell'autonomia dell'Egaf (come l'organismo si è ribattezzato a Frosinone), delle prerogative dei Comuni componenti l'assemblea e dell'interesse delle persone titolari di detti organi». Il riferimento è alla delibera regionale di definizione dei criteri per le quote di rappresentanza dei Comuni nell'Egaf con la quale ha «erroneamente accorpato alcune quote», ovvero quelle di dieci centri della Valle di Comino.

Un errore riconosciuto dalla Regione che, prima della fine della passata consiliatura, avrebbe voluto correggerlo con una rettifica, «con salvezza delle deliberazione nel frattempo prese». Tuttavia, come rimarca il legale dell'Egaf, la «nuova giunta regionale, come scelta politica», ha deciso di «azzerare il sistema delle autorità d'ambito». Per l'Egaf, nonostante l'errore sulla ripartizione delle quote, ogni Comune è stato convocato e ha votato singolarmente eleggendo, a larga maggioranza, Buschini presidente e gli altri organi.

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