Ex "Industrie Olivieri", in merito all'articolo pubblicato il 29 maggio scorso sul nostro quotidiano, relativo alla bonifica dell'ex sito industriale, la neo subentrata proprietà "Copart Invest Sa Srl" e Luigi Olivieri, tramite il proprio legale, precisano quanto segue. «Luigi Olivieri è stato ampiamente prosciolto nei processi subiti innanzi al tribunale di Frosinone, e, quindi, è da considerarsi totalmente estraneo a tutti i fatti relativi all'interramento di rifiuti nel sito industriale di Ceprano, ora di proprietà della Copart Invest Sa Srl. La Copart è stata immessa nel possesso del sito industriale il giorno 30 dicembre 2022, dopo che lo stesso sito era stato posto in giudiziale sequestro ininterrottamente dall'estate del 2010, da quanto emerso in sede giudiziaria, dal sequestro dell'estate del 2010 fino alla data di dissequestro e restituzione alla proprietaria "Copart Invest Sa Srl", il sito industriale, che è stato affidato per molto tempo in custodia giudiziale anche ai sindaci dei Comuni di Falvaterra e Ceprano, a causa di numerosi accessi clandestini e non autorizzati, è stato fatto oggetto di vandalizzazione e di modificazione dello stato dei luoghi, comprese da ultimo opere di natura edilizia che hanno certamente modificato lo stato del suolo e le matrici ambientali, con conseguenze allo stato non ancora prevedibili. E ancora si deve sottolineare - prosegue la nota dell'avvocato Giuseppe Pizzutelli - che nel lunghissimo periodo di sequestro giudiziale, l'intero sito industriale non è stato oggetto di adeguati interventi di messa in sicurezza, di caratterizzazione e quindi di bonifica, nonostante quanto chiaramente previsto dalla normativa ambientale e quanto addirittura disposto nel marzo 2011 in sede di conferenza di servizi da parte del Ministero dell'Ambiente, con valenza prescrittiva nei confronti degli enti locali che avrebbero dovuto attivarsi e non l'hanno fatto. Sul versante relativo alla natura e tipologia di inquinamento, deve rilevarsi come in sede giudiziaria, pur in presenza di interramento di fusti contenenti rifiuti in una zona molto limitata e circoscritta dell'area esterna dello stabilimento industriale, non solo non è emersa alcuna prova di inquinamento delle matrici ambientali, ma addirittura è stato dimostrato che l'acqua di un pozzo artesiano sito nell'area industriale non era inquinata, anzi era potabile».

Secondo il legale, quindi, la "Copart Invest Sa Srl" sarebbe assolutamente estranea alle vicende che hanno caratterizzato il sito. Di conseguenza starebbe subendo danni e avrebbe sospeso il progetto di riconversione previsto. La società intanto ha presentato denuncia-querela.