Sarà celebrato oggi pomeriggio il funerale di Oseremen Aneke, il giovane operaio di trent'anni travolto e ucciso da un autoarticolato l'altro ieri sull'autostrada Torano-Pescara, tra gli svincoli di Avezzano e Magliano dei Marsi.
"Ose", come lo chiamavano gli amici, stava per terminare il suo turno di lavoro alle dipendenze di una ditta che si occupa di manutenzione stradale. Era impegnato insieme ai colleghi in un cantiere per il rifacimento della segnaletica all'altezza del chilometro 87,500 dell'A25. Stava raccogliendo i segnali per riporli nel camioncino quando un tir gli è piombato addosso. Un impatto terribile che l'ha sbalzato diversi metri più in là, causandogli un trauma fatale.

Per il giovane, di origini nigeriane ma cresciuto a Sora, dove abitava nella zona di Pontrinio, non c'è stato nulla da fare. Gli operatori del 118 hanno provato a rianimarlo, ma ogni tentativo si è rivelato inutile.
L'autista dell'autotreno si è fermato per prestargli soccorso ed è partita la chiamata ai soccorritori. Sul posto, insieme ai sanitari del 118, sono giunti i vigili del fuoco, il personale dell'Anas e gli agenti della polizia stradale di Avezzano che hanno eseguito i rilievi e raccolto le prime testimonianze. A loro è affidata l'indagine per ricostruire l'esatta dinamica del tragico incidente.

Familiari, colleghi, amici e la Chiesa evangelica di Sora, che Oseremen frequentava assiduamente, si ritroveranno oggi pomeriggio alle 17.30 al cimitero di Sora per l'ultimo saluto a un ragazzo dal cuore grande, un lavoratore, che con l'impegno quotidiano aveva realizzato il suo sogno italiano, un sogno spezzato da un tir impazzito.