I carabinieri forestali denunciano il rappresentante di una ditta per la dispersione nell'ambiente di grossi quantitativi di microplastiche. L'azienda, che ha lo stabilimento nei pressi del casello autostradale di Anagni, sarebbe stata denunciata perché, benché fosse autorizzata a trattare e trasformare rifiuti plastici (tapparelle e manufatti in pvc in genere), di fatto effettuava le lavorazioni (stoccaggio, selezione, lavorazione ed estrusione) contravvenendo sia alle prescrizioni imposte dall'atto autorizzativo in suo possesso sia ai dettami previsti nel testo unico sull'ambiente.

In particolare sarebbe stato riscontrato il deposito di rifiuti prima e dopo la lavorazione su piazzali privi di un impianto di depurazione delle acque piovane; sarebbe stata accertata così la dispersione nell'ambiente delle cosiddette microplastiche, i cui effetti dannosi sono ben noti. Alcune persone che lavorano nei pressi del capannone in questione riferiscono di ritrovarsi talvolta a camminare su un tappeto di polveri come se fossero «sulla battigia», per usare lo stesso termine utilizzato. La zona è molto frequentata e c'è allarme sui possibili effetti di queste sostanze. Le microplastiche, se lasciate disperdere nell'ambiente, possono essere ingerite finendo nell'organismo. Si parla molto di microplastiche negli oceani, una delle cause principali del deterioramento della natura.

L'Onu ha stimato che vi siano oltre cinquantamila miliardi di particelle di microplastica nei mari, cinquecento volte più numerose di tutte le stelle della nostra galassia. Le microplastiche presenti in mare possono essere inghiottite dagli animali marini. Attraverso la catena alimentare, la plastica ingerita dai pesci può così arrivare direttamente nel nostro cibo. Le particelle provenienti dai materiali trattati dall'azienda finita nel mirino dei ranger anagnini possono anche essere inspirate, producendo un effetto simile a quello dell'amianto nei componenti Eternit. Lo stabilimento in questione fu teatro del tragico incidente che costò la vita ad Ousmane, il giovane extracomunitario al quale è stato intitolato il giardino dell'associazione "Sconfinatamente".