La storia del cinema italiano in un murale realizzato nella città natale di Vittorio De Sica.
Un progetto che porta la firma dell'associazione culturale "Deep street", in collaborazione con il Comune e la Provincia di Frosinone, e che punta in alto: non solo celebrare il grande attore e regista che ha segnato il neorealismo italiano, ma anche far leva sul suo nome per attirare l'interesse di un turismo in grande espansione, quello dei cinefili e dei tanti ammiratori di De Sica in tutto il mondo.
Tre artisti, sorani doc, hanno voluto rende omaggio all'indimenticabile maestro del cinema. Così da alcuni giorni Francesco Tersigni, Roberto Cinti ed Emiliano Soccodato, sfidando anche le temperature bollenti di questo periodo, stanno realizzando il grande murale in via Fosca, tra piazza Mayer Ross e l'antico rione Canceglie, dove il 7 luglio 1901 nacque Vittorio De Sica.
Qualche particolare dell'opera già si evince, ma si attende l'inaugurazione ufficiale per poter ammirare il lavoro completo. Intanto qualche passante incuriosito chiede informazioni. L'amministrazione del sindaco Luca Di Stefano ha sposato il progetto sul quale conta per fornire un impulso al turismo, per invitare gli appassionati di cinema, e non solo questi, a visitare i luoghi d'origine del grande attore e regista sorano.
I cittadini più attenti, però, hanno già notato che il punto dove sta nascendo il murale, sebbene strategico dal punto di vista turistico poiché collegato alla casa natale di De Sica, è privo di telecamere di sorveglianza e c'è il timore che il lavoro dei tre artisti possa divenire oggetto di atti vandalici, anche considerando il fatto che si trova sulla strada ed è ad altezza di pedone. Da qui l'appello a intervenire prima che sia troppo tardi collocando due telecamere sul murale, con tanto di segnaletica ben visibile che funga da deterrente per i malintenzionati.
L'idea del murale, nel suo complesso, piace. Ed era attesa da tempo in città per celebrare Vittorio De Sica. Ora l'obiettivo si sposta su un'altra carenza: la città natale del maestro senza una sala cinematografica.