Spazio satira
Il caso
09.07.2023 - 10:17
L'ingresso della scuola media “Giovanni Paolo II” di Villa Santo Stefano
Monta la protesta dei genitori di un gruppo di undici studenti che il prossimo anno scolastico dovranno frequentare la seconda media in un altro paese a causa del numero ridotto della classe. Una questione che si ripropone da anni con iniziali spostamenti nel plesso della vicina Giuliano di Roma, per poi riconfermare i gruppi classi nella sede santostefanese.
Adesso, invece, le cose starebbero diversamente. Gli undici alunni di Villa Santo Stefano si unirebbero a quelli di Amaseno, dove andrebbero a crearsi due nuove classi. Non ci stanno però i genitori degli studenti interessati dalla scelta dell'Ufficio scolastico provinciale, condiviso dalla dirigente dell'istituto comprensivo di Amaseno, di cui la scuola santostefanese fa parte.
I genitori si sono rivolti al sindaco Giovanni Iorio e alla consigliera delegata alle politiche scolastiche Tania Cipolla per chiedere chiarimenti e scongiurare la possibilità di questo pendolarismo scolastico, lamentando tra l'altro la mancata tempestiva informazione da parte della scuola. Non solo. Hanno anche deciso di rivolgersi a un avvocato per presentare ricorso contro la decisione ritenuta penalizzante per i propri figli. Così l'amministrazione ha scritto ai vari uffici di competenza e mercoledì scorso ha anche incontrato il prefetto Ernesto Liguori per discutere del problema.
«Lo spostamento della futura seconda media al plesso di Amaseno - ha sottolineato il sindaco Giovanni Iorio - con lo smembramento del gruppo classe preesistente, comporta una serie di criticità insormontabili, primo fra tutti l'assenza del trasporto scolastico. Il nostro ente non è in grado di fornire il trasporto scolastico fino ad Amaseno per mancanza di risorse economiche e di personale e ci sono difficoltà da parte delle famiglie a spostarsi autonomamente. Il nostro è un comune montano e per questo può avere classi fino a dieci alunni. Una comunità senza scuola - ha concluso Iorio - è una comunità che lentamente muore».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione