Bike sharing in crisi tra furti, manomissioni e atti vandalici. L'eccesso di esuberanza di molti giovani sconfina spesso nella mancanza di senso civico e talvolta in un'intollerabile maleducazione. Oltre a danneggiare beni comuni quali attrezzature dei parchi per bambini, arredo urbano, fontanelle e altro, obiettivo dei vandali sono diventate le bici elettriche posizionate nelle rastrelliere di viale Regina Margherita, via Piscina e via San Giorgetto.

Le bici vennero acquistate nel 2016 dalla Rete d'impresa tra commercianti, su iniziativa del Comune, grazie al contributo di oltre 100,.000 euro della Regione. Dopo varie vicissitudini e il cambio di testimone tra Fausto Bassetta e Daniele Natalia, le bici vennero consegnate e depositate presso il comando della polizia locale in attesa del completamento degli stalli.
L'avvio del servizio, salutato con entusiasmo per la novità che rappresentava, è stato subito mortificato da azioni indegne di una società civile, con danneggiamenti agli apparati elettrici delle postazioni ed alle stesse due-ruote. Mesi fa ben tre bici sparirono dal loro posto e gli autori del furto pare siano stati individuati dai carabinieri di Anagni.

Dopo la parentesi invernale, con le bici riposte in magazzino, il loro ritorno in postazione non è stato immune da gesti criminali. Se le bici posizionate a San Giorgetto e a Piscina subiscono danni non gravissimi, quelle di viale Regina Margherita vengono sistematicamente depredate di accessori e addirittura sfasciate. Ieri ben cinque biciclette sono state spedite in assistenza per interventi affatto indolori. Per non parlare delle truffe o dei tentativi messi in atto. Addirittura dell'hackeraggio del sistema che consente di utilizzarle senza l'attivazione della scheda di pagamento. Una profonda delusione, sintomo di malessere e disagi non tollerabili.