Spazio satira
Il contenzioso
06.07.2023 - 12:00
Mauro Buschini, presidente dell'ente d'ambito dei rifiuti di Frosinone
Cancellazione dell'Egato, il Tar di Roma sospende il provvedimento con un decreto monocratico. E fissa la discussione collegiale al 2 agosto. È quanto ha deciso il presidente della quinta sezione del Tar per il Lazio Leonardo Spagnoletti sul ricorso presentato dall'Egato di Frosinone (Egaf), difeso dall'avvocato Francesco Scalia. L'ente d'ambito dei rifiuti di Frosinone chiede, previa sospensione dell'efficacia, l'annullamento della delibera di giunta regionale del 28 giugno con cui in autotutela la Regione ne annullava la costituzione.
Il giudice, nel concedere la sospensiva, cosa che comporta, in attesa del 2 agosto, il permanere di Mauro Buschini alla presidenza dell'ente, scrive che il ricorso «richiede approfondimento più puntuale quanto all'istanza cautelare nella sede collegiale, nella prima camera di consiglio utile» e che è «opportuno pervenire alla trattazione collegiale dell'istanza cautelare re adhuc integra» ovvero a questione non ancora compromessa.
Nel ricorso, l'avvocato Scalia sottolinea diversi aspetti che avrebbero dovuto indurre la Regione a mantenere l'Egato. Evidenzia che «è giurisprudenza pacifica che, per poter disporre l'annullamento d'ufficio di un proprio provvedimento, l'amministrazione deve accertare la sussistenza dell'interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell'atto». E ancora: «travolgere gli organi democraticamente eletti di un ente istituito da legge regionale - attuativa dell'art. 221 del D.Lgs. n. 152/2006 – per un mero (rettificabile) errore, che non ha minimamente inciso sulla costituzione degli stessi organi, sarebbe atto del tutto sproporzionato, irragionevole e gravemente lesivo dell'autonomia dell'Egaf, delle prerogative dei Comuni componenti l'assemblea e dell'interesse delle persone titolari di detti organi».
Il riferimento è al fatto che la Regione, nella delibera di definizione dei criteri per le quote di rappresentanza dei Comuni in sede all'Egaf ha «erroneamente accorpato alcune quote», secondo l'ente d'ambito, ovvero quelle di dieci centri della Valle di Comino. Un errore riconosciuto dalla Regione che, prima della fine della passata consiliatura, avrebbe voluto correggerlo con una rettifica, «con salvezza delle deliberazione nel frattempo prese». Tuttavia, come rimarca il legale dell'Egaf, la «nuova giunta regionale, come scelta politica», ha deciso di «azzerare il sistema delle autorità d'ambito». L'Egaf ha sempre sostenuto che, nonostante l'errore sulla ripartizione delle quote, ogni Comune è stato convocato e ha votato singolarmente eleggendo, a larga maggioranza, Buschini presidente e gli altri organi.
Nel ricorso dell'Egaf, vengono citate le dichiarazioni dell'attuale assessore regionale al Ciclo dei rifiuti Fabrizio Ghera: «la maggioranza intende, ovviamente, produrre modificazioni sia al piano rifiuti che agli Egato, per due motivi: perché sono soluzioni che non funzionano e perché si tratta di scelte che non abbiamo condiviso nella passata legislatura». L'Egaf, pertanto, contesta un eccesso di potere per violazione del principio di proporzionalità e illogicità manifesta. Per Scalia «la Regione non considera che tale errore non ha influito sulla costituzione, convocazione e svolgimento dell'assemblea dell'Egato». Inoltre, si dà conto nel ricorso che «Buschini si è dimesso da consigliere regionale per poter svolgere le funzioni di presidente dell'Egato di Frosinone e, in tale prospettiva, non si è ricandidato a consigliere regionale.... Buschini ha fatto una scelta di vita non scevra da valutazioni di carattere economico traendo oggi dall'indennità di carica di presidente l'unica fonte del proprio reddito».
La soluzione per l'Egaf sarebbe una «rettifica-convalida» delle delibera contestata «provvedimento sicuramente adeguato e proporzionale». Tenuto conto che la Regione a guida Zingaretti «avesse intrapreso il percorso di convalida» mentre quella a guida Rocca «adotta il provvedimento opposto: l'annullamento d'ufficio dell'atto che si voleva convalidare» con il che si ravvisa, a parere dei ricorrenti, «eccesso di potere per contraddittorietà con precedenti atti della medesima amministrazione». Inoltre si rileva che l'azzeramento comporta l'annullamento della costituzione di tutte le assemblee degli Egato. Ma, «per superare gli Egato - prosegue il ricorso - sarebbe necessaria una nuova legge regionale» in contrasto con il decreto legislativo 152/2006.
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