Carte false per ottenere il reddito di cittadinanza. Dichiara di vivere da solo, in un'altra zona, quando in realtà risiede in una località diversa e con la compagna, anche lei beneficiaria del sussidio. Ma la sua truffa è finita quando è stato scoperto e denunciato. Un altro cittadino di Ferentino, la città gigliata conta una ventina di furbetti dall'inizio dell'erogazione del sussidio, è finito nei guai. Rinviato a giudizio un quarantacinquenne. L'udienza è stata fissata la prossimo 24 ottobre. Il ferentinate si è rivolto all'avvocato Mario Cellitti per la sua difesa.
La ricostruzione
Gli investigatori hanno coordinato una indagine sulla posizione del ferentinate. Hanno scandagliato meticolosamente i documenti presentati per ottenere il reddito di cittadinanza confrontandoli con le informazioni contenute nella banca dati. Gli accertamenti, infatti, sono stati condotti vagliando la reale sussistenza dei requisiti richiesti all'uomo. Le attività preliminari di osservazione e controllo, l'interrogazione delle banche dati anagrafe ed Inps e le successive acquisizioni documentali, hanno consentito alle forze dell'ordine operanti di cristallizzare in maniera compiuta le condotte delittuose poste in essere dal quarantacinquenne che stando alle accuse, con dichiarazioni mendaci, indirizzate agli organi competenti attestanti le proprie condizioni di vita, otteneva indebitamente il contributo per il "reddito di cittadinanza". L'uomo aveva dichiarato di vivere da solo, quando invece viveva con la compagna in un'altra zona della città gigliata. Le domande sono state presentate negli anni 2019 e 2020. Avrebbe messo a segno una truffa di circa 10.000 euro. Scoperto e finito a giudizio. Il ferentinate dovrà comparire davanti al giudice fra tre mesi, nel tribunale di Frosinone.