"Ceccano a Sinistra", "Unione Popolare" e Psi lanciano una iniziativa programmatica per combattere l'inquinamento in città. «Il report annuale pubblicato due settimane fa dall'Arpa Lazio - si legge in una nota congiunta dei tre partiti - assegna anche per il 2022 a Ceccano il triste primato di Comune con l'aria più inquinata della regione. Infatti, la presenza di particolato atmosferico, le cosiddette polveri sottili, con 96 milligrammi per metro cubo è il doppio del limite previsto dalla legge; mentre le medie annuali di Pm 2,5 e di Pm 10 sono vicine al limite, con decine di sforamenti giornalieri durante l'anno. E non consola sapere che la quasi totalità della provincia di Frosinone presenta lo stesso problema».
Quindi, secondo i firmatari del documento, «è necessario agire con urgenza per tutelare la salute pubblica, introducendo politiche efficaci e integrate che incidano sulle fonti di smog: dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura. A Ceccano, però, constatiamo che l'Amministrazione comunale tace sul problema, invece di provare a risolverlo. Le dichiarazioni dell'assessore all'Ambiente, secondo cui la centralina Arpa ha una collocazione non idonea e per questo fornisce valori errati, lasciano sconcertati. E le pochissime misure adottate, prive di incisività, non considerano che le polveri sottili non conoscono confini fra i Comuni. C'è un'altra idea di città - suggerisce il documento - che oggi l'Amministrazione non valuta. A cominciare dalla piantumazione delle cosiddette piante antismog nelle aree destinate a verde pubblico, come il terreno in via Falcone che si vorrebbe coprire con nuovo cemento. Ma anche utilizzando siepi e piante aromatiche tra quelle definite antismog nel centro urbano, nell'area del fiume, nelle strade e piazze, al centro delle rotatorie. Basterebbe questo tipo di intervento per ridurre di un terzo in pochi anni la percentuale di polveri sottili nell'aria, secondo i recenti studi delle università di Lisbona, Milano, Bordeaux e Edimburgo. Inoltre, basterebbe una manciata di arnie sul territorio comunale per favorire l'impollinazione di queste piante e sarebbero le migliori sentinelle per monitorare la qualità dell'aria».
La nota conclude ipotizzando che «se venisse attivato un trasporto pubblico con mezzi ecologici, se si usasse la pittura antismog almeno per palazzi e luoghi pubblici, se venissero fatti rispettate i divieti di combustione all'aperto, coordinandosi con i Comuni limitrofi, in meno di dieci anni l'inquinamento dell'aria tornerebbe nei limiti di legge».