I fatti
24.06.2023 - 18:00
La casa circondariale San Domenico che si trova nella città martire
La visita a un parente in carcere con tanto di cocaina come "regalo". Eppure un sessantenne di Cassino non aveva fatto i conti con la solerzia degli agenti penitenziari che hanno subito compreso che quell'incontro aveva qualcosa che proprio non quadrava. E per l'uomo sono scattate le manette.
La ricostruzione
È entrato nel carcere San Domenico per un colloquio familiare, come tante altre volte, e aveva tutta l'intenzione non solo di scambiare quattro chiacchiere con il proprio figlio ma anche di consegnare 22 grammi di droga durante quel preciso momento, approfittando magari di qualche distrazione delle "guardie"
I precedenti
Accade spesso che ai controlli dei familiari si rinvengano quantitativi di droga destinati ai detenuti. Spesso i parenti si rendono complici di richieste dei propri congiunti legati al mondo dello stupefacente di cui non riescono a fare a meno. Se dovesse sfuggire al momento dell'arrivo, gli agenti della penitenziaria riescono, altrettanto spesso, a intercettare lo scambio durante il colloquio quando vengono insospettiti da mosse anomale per la consegna, nella sala degli incontri. Tante le volte in cui è stata trovata nei pacchi, nelle cuciture degli indumenti, nel cibo o anche occultata nelle parti intime.
Cercano addirittura di introdurre cellulari nascondendoli tra la suola delle scarpe e il plantare. Ma l'esperienza e la professionalità della penitenziaria, nonostante il forte sottodimensionamento a cui sono soggetti, mette al riparo da questi fenomeni illeciti.
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