Cerca

I fatti

Al colloquio con il figlio in carcere con cocaina e anfetamina. Arrestato

Gli agenti della penitenziaria si accorgono di atteggiamenti strani e scoprono il tentativo di consegna dello stupefacente

Al colloquio con il figlio in carcere con cocaina e anfetamina. Arrestato

La casa circondariale San Domenico che si trova nella città martire

La visita a un parente in carcere con tanto di cocaina come "regalo". Eppure un sessantenne di Cassino non aveva fatto i conti con la solerzia degli agenti penitenziari che hanno subito compreso che quell'incontro aveva qualcosa che proprio non quadrava. E per l'uomo sono scattate le manette.

La ricostruzione
È entrato nel carcere San Domenico per un colloquio familiare, come tante altre volte, e aveva tutta l'intenzione non solo di scambiare quattro chiacchiere con il proprio figlio ma anche di consegnare 22 grammi di droga durante quel preciso momento, approfittando magari di qualche distrazione delle "guardie"

Ma già nella prima fase del controllo, la polizia penitenziaria si è accorta che c'era qualcosa di anomalo.
Innanzitutto l'uomo indossava una mascherina Ffp2, diversamente dalle altre volte, e poi stentava a parlare correttamente. Allora le verifiche si sono fatte più scrupolose e si è subito scoperto che aveva occultato all'interno della bocca due involucri contenenti cocaina e anfetamina per un totale di 22 grammi.
Colloquio saltato e tanto di arresto. Per il sessantenne il pm ha disposto i domiciliari in attesa dell'udienza di convalida.

I precedenti
Accade spesso che ai controlli dei familiari si rinvengano quantitativi di droga destinati ai detenuti. Spesso i parenti si rendono complici di richieste dei propri congiunti legati al mondo dello stupefacente di cui non riescono a fare a meno. Se dovesse sfuggire al momento dell'arrivo, gli agenti della penitenziaria riescono, altrettanto spesso, a intercettare lo scambio durante il colloquio quando vengono insospettiti da mosse anomale per la consegna, nella sala degli incontri. Tante le volte in cui è stata trovata nei pacchi, nelle cuciture degli indumenti, nel cibo o anche occultata nelle parti intime.
Cercano addirittura di introdurre cellulari nascondendoli tra la suola delle scarpe e il plantare. Ma l'esperienza e la professionalità della penitenziaria, nonostante il forte sottodimensionamento a cui sono soggetti, mette al riparo da questi fenomeni illeciti.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione