Spazio satira
La decisione
21.06.2023 - 16:00
L'ospedale
Donna investita mentre passeggia sul marciapiede muore tre settimane dopo per un'infezione contratta in ospedale, condannate, in sede civile la Asl (a 97.366,80 euro) e l'assicurazione del veicolo (a 7.455,80 euro). La causa è stata promossa dagli eredi di Regina Pigliacelli, che aveva 74 anni, investita in via per Casamari il 19 giugno del 2015 con prognosi di sei giorni e deceduta, allo Spaziani, il 10 luglio successivo a causa di una broncopolmonite basale bilaterale. La madre e i tre fratelli della donna investita, il giorno successivo al decesso, avevano presentato una denuncia in procura. Il consulente tecnico incaricato dal pm individuava come causa di morte la broncopolmonite ritenendo che la degenza prolungata e l'immobilità potevano aver avuto un ruolo nell'insorgenza della polmonite.
Lo stesso consulente riteneva improbabile che la polmonite fosse presente prima del ricovero. Il procedimento penale, tuttavia, veniva archiviato nell'aprile del 2016, così gli eredi di Regina Pigliacelli proseguivano con la causa civile, assistiti dall'avvocato Alessandro Loreto, tenuto conto che solo la compagnia assicuratrice della vettura, una Fiat Punto, proponeva un'offerta risarcitoria ritenuta non congrua. In seguito a un ricorso per accertamento tecnico preventivo, il presidente del tribunale incaricava un consulente tecnico d'ufficio di verificare l'esistenza del nesso causale tra l'investimento, la permanenza in ospedale dell'investita ed il decesso della degente.
Per il consulente «la causa del decesso - si legge nelle motivazioni della sentenza del giudice Luigi Petraccone - avrebbe dovuto essere rinvenuta in una ipotesi di "infezione correlata all'assistenza" e che si poteva affermare l'esistenza di un nesso causale "tra il quadro infettivo che ha condotta a morte la signora Regina Pigliacelli e la mancata vigilanza dell'ospedale Spaziani di Frosinone relativamente alla prevenzione delle infezioni nosocomiali». Invece, per l'incidente il contributo causale era stato quantificato in un 5%. A quel punto gli eredi della defunta presentavano una richiesta di risarcimento danni per oltre 550.000 euro. La Asl, che ci costituiva in giudizio con l'avvocato Francesco Manzi, respingeva ogni addebito sull'accaduto così come le difese di conducente e proprietario della Punto e della compagnia assicurativa, avvocati Massimiliano Gallone e Massimo Cocco.
Il giudice, per chiarire definitivamente la questione, incaricava un nuovo consulente nella persona del professor Nicola Piccardi. Depositata la consulenza, il giudice proponeva di chiudere la controversia con il pagamento da parte dell'Asl della somma complessiva, da destinare a madre e fratelli della scomparsa, di 60.000 euro nonché di altri 25.000 euro da parte di proprietario, conducente e assicurazione del mezzo. L'Asl tuttavia, «del tutto inaspettatamente» come rimarcato dal giudice non aderiva alla proposta per cui la causa veniva trattenuta per la decisione finale. Il giudice evidenzia come la donna, mentre si trovava sul marciapiede, veniva investita riportando "solo" un trauma contusivo multiplo al cranio e una ferita lacero-contusa. Dal che i medici dello Spaziani la classificavano come codice giallo dandole sei giorni di prognosi.
Il giudice, basandosi sulle consulenze mediche, considera sussistente «un nesso di causa tra il quadro infettivo che ha condotto a morte la signora regina Pigliacelli e la mancata vigilanza dell'ospedale Spaziani di Frosinone». Ragion per cui, «appare evidente un chiaro profilo di responsabilità a carico della struttura» (ospedale di Frosinone), segnatamente nel non aver garantito durante le necessarie condizioni igieniche e di asepsi chirurgica, con conseguente sviluppo nell'arco di soli tre giorni di una profonda condizione infettiva nosocomiale». In più, sulla scorta dell'ultima consulenza, il giudice argomenta che «non risulta che sia stato preso alcun provvedimento nel corso della degenza in ospedale circa l'estrema fragilità biologica e delle difese immunitarie della paziente» poi deceduta.
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