Il caso dell'infiorata distrutta attende ancora una risposta. In Comune si susseguono riunioni; il sindaco Luca Di Stefano, al rientro dal viaggio in Canada, avrebbe chiesto sia agli amministratori che alla società Ambiente e salute Srl una relazione su quanto accaduto domenica mattina lungo corso Volsci, quando è stato spazzato via dai mezzi del servizio di pulizia delle strade il tappeto realizzato con passione e tanto lavoro da confraternite e associazioni. Le reazioni non sono mancate, con gli stessi autori dei disegni distrutti che, sbalorditi e furiosi, li hanno sostituiti con la scritta "vergogna". E che ora attendono una risposta chiara dal sindaco sulle responsabilità del pasticcio.

Le acque restano agitate e le bocche cucite: nessuno dal Comune né dalla società Ambiente e salute Srl si sbilancia, un silenzio che finisce per aumentare la tensione generale. Intanto il caso ha innescato ripercussioni politiche, con l'opposizione che incalza l'amministrazione per il clamoroso disguido. In queste ore i consiglieri di minoranza si stanno relazionando e probabilmente richiederanno la convocazione del consiglio comunale in seduta straordinaria e urgente affinché vanga chiarita la vicenda e individuate le responsabilità di quanto avvenuto in occasione delle celebrazioni della solennità del Corpus Domini, in particolare sulla decisione di eseguire la pulizia del corso distruggendo così il tappeto artistico realizzato faticosamente da numerosi volontari la notte precedente.

Per l'opposizione non bastano gli interventi via social del sindaco e del suo vice perché non hanno spiegato il motivo per cui è stata rimossa l'infiorata che avrebbe dovuto costituire il tradizionale tappeto viariopinto per il passaggio della processione. E tra associazioni e confraternite il rammarico per quanto accaduto continua a far rumore, soprattutto sui social: grande è la delusione e anche l'attesa di conoscere la verità. Hanno sfidato la pioggia e lavorato di notte per realizzare l'opera. Vogliono capire chi e perché l'abbia distrutta.