Vilipendio, diffamazione, danno all'immagine. Sono solo tre dei reati ipotizzati che hanno spinto il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, a presentare una denuncia alla procura della Repubblica contro un cittadino. Una decisione assunta ieri mattina dopo aver letto un post sui social network relativo alla morte di Silvio Berlusconi, uno scritto che il primo cittadino ha definito «ripugnante».

Il post
Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi i social sono esplosi con una miriade di commenti. Da chi ricordava il presidente Berlusconi nelle diverse avventure (imprenditoriali, politiche e calcistiche) ai detrattori che, nonostante la sua scomparsa, hanno continuato a gettare odio e veleni. È il caso di un cittadino di Pontecorvo che ha pubblicato un post su Berlusconi parlando di «mafia» e lanciando pesanti accuse. Uno scritto che ha visto anche il commento di altri utenti che hanno seguito quella linea di racconto che è apparsa sul cellulare del sindaco. Il primo cittadino è rimasto sbigottito quando sul suo telefono ha letto quelle parole. «La morte dovrebbe essere un momento di silenzio, di riflessione e preghiera per la persona che ci ha lasciato – ha affermato il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, dopo aver letto quelle parole pubblicate sui social – Purtroppo dinanzi alla morte di una personalità così importante nella politica e nell'imprenditoria c'è chi trova "gusto" nell'offendere anche in questi momenti». Poi ha aggiunto: «Leggendo un post pubblicato su Facebook da un concittadino mi sono sentito offeso, profondamente diffamato, colpito dalla gravità e volgarità di queste parole. Sentimenti che ho provato non solo come libero cittadino orgoglioso di essere stato rappresentato dal presidente Berlusconi a tutti i livelli istituzionali. Mi sono sentito profondamente colpito come sindaco di una comunità, quella di Pontecorvo, che solitamente in questi episodi esprime preghiera, solidarietà e rispetto».

La denuncia
Il primo cittadino ha ritenuto necessario agire e prendere una decisione drastica per dare un segnale chiaro e definitivo contro questi episodi. «Mi sono recato nella caserma dei carabinieri di Pontecorvo e ho presentato una querela nei confronto di questo cittadino – ha spiegato Anselmo Rotondo – Ho deciso di presentare un esposto per quattro reati: istigazione all'odio, vilipendio ad una carica dello Stato, diffamazione a mezzo Facebook e per danno all'immagine per la città di Pontecorvo. Una querela che ho inviato alla procura della Repubblica che farà il suo corso e che avvierà le dovute indagini non solo nei confronti di chi ha pubblicato questo post, ma anche di chi ha commentato quelle parole».

Il passo successivo
Rotondo ha deciso di andare anche oltre. Per questo il primo cittadino ha spiegato di aver fatto un ulteriore passaggio. «Ho inviato la denuncia anche alla Prefettura di Frosinone, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Presidenza della Repubblica italiana. Inoltre - afferma ancora il primo cittadino di Pontecorvo - mi costituirò parte civile nell'eventuale procedimento ed ho nominato come avvocati Michele Sirianni Notaro, Armando Satini e Katiuscia Mulattieri». Una decisione molto forte su cui il sindaco Rotondo è stato molto chiaro: «Quella che ho compiuto non è una decisione di natura politica e non è una questione politica. Quanto accaduto è inaccettabile, la vergogna e le offese non colpiscono solo me, ma l'intera cittadinanza italiana. Non si poteva rimanere inermi dinanzi a tutto questo».