Nel pomeriggio di oggi nel carcere di Frosinone un detenuto un detenuto straniero con problemi psichiatrici ha inferto un profondo taglio alla gola a un poliziotto penitenziario, che ora è in sala operatoria, sembrerebbe per fortuna fuori dal pericolo di vita.
Lo comunica il coordinatore regionale Ciro Di Domenico della Fp Cgil polizia penitenziaria: «Il detenuto, che aveva chiesto l'apertura della cella per utilizzare i locali doccia, ha tirato fuori una lametta e ha tagliato la gola del collega, un assistente capo coordinatore del corpo di polizia penitenziaria. Le conseguenze potevano essere davvero letali e la tragedia è stata sfiorata davvero per poco. Il detenuto è un soggetto di origine straniera con problemi psichiatrici ed era stato trasferito da qualche giorno dal carcere di Rieti a quello di Frosinone per motivi di "ordine e disciplina", per altre aggressioni ai danni di altri poliziotti nelle scorse settimane».
«Anche oggi si è sfiorato l'evento di cronaca da prima pagina - ha commentato il coordinatore nazionale Fp Cgil polizia penitenziaria Mirko Manna - ma il Capo DAP Giovanni Russo non può pensare di poter continuare a distrarsi presenziando alle iniziative a favore dei detenuti e voltarsi dall'altra parte fingendo di non leggere i dati e i comunicati quotidiani delle aggressioni dei detenuti nei confronti dei Poliziotti penitenziari. Non è possibile che un poliziotto penitenziario debba recarsi al lavoro con la certezza che gli capiti qualche "evento critico" come lo chiamano al DAP. Il Capo del del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - aggiunge - fornisca ai sindacati i dati delle aggressioni dei detenuti contro i Poliziotti che abbiamo chiesto da mesi. Se lui non è in grado di rendersi conto della gravità in cui versano le carceri, si faccia da parte e fornisca le informazioni, almeno avremo modo di confrontarci con i dati reali con chi gli sta sopra. L'omertà e l'inerzia non hanno mai dato buoni frutti».
«Esprimiamo i migliori auguri di pronta guarigione - continua il sindacato - al collega e a tutti gli altri poliziotti penitenziari già in servizio e che a breve nel turno notturno e domattina, come ogni giorno, si recheranno al proprio posto di lavoro con l'alta probabilità di subire una pericolosa aggressione».