Revocato oggi dalla Regione Lazio il patrocinio alla manifestazione "Roma Pride 2023". L'evento per la rivendicazione dei diritti della comunità Lgbtq+ è in programma per sabato prossimo nella Capitale.
L'ente regionale ha motivato la decisione sottolineando che la firma istituzionale non può essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, come la pratica dell'utero in affitto, facendo riferimento ai contenuti proposti dal manifesto dell'evento "Queeresistenza", presente sul sito dell'evento.

Non si sono fatte attendere le reazioni di disapprovazione per la decisione della Regione.
«Noi invece ci saremo». Scrive sulla sua pagina Facebook la consigliera regionale Pd, Sara Battisti.
«È un fatto molto grave – prosegue – soprattutto per la banalità delle argomentazioni sostenute da Rocca e dalla giunta di destra per provare a giustificare questa scelta.
È un messaggio oltremodo discriminatorio e che sancisce come questa destra voglia limitare le libertà individuali – aggiunge – Sappiamo chi siete e non abbiamo paura, per questo travolgeremo Roma di colori, allegria, amore».

Il segretario del Partito democratico di Frosinone, Luca Fantini, annuncia la presenza della Federazione provinciale del partito a Roma per partecipare alla manifestazione. «La revoca del patrocinio della Regione Lazio al Pride di Roma – sottolinea – rappresenta un clamoroso passo indietro sul terreno dei diritti civili. Con una motivazione strumentale e pretestuosa si tenta di ostacolare una manifestazione storica e di mettere il bavaglio ad un'intera comunità – aggiunge – Sabato, come Federazione provinciale del Partito democratico di Frosinone, saremo orgogliosamente presenti a Roma».

Per il consigliere regionale del Pd Alessio D'Amato definisce la questione dell'utero in affitto un argomento pretestuoso. «Ritirare il patrocinio al Roma Pride è un grave errore – afferma – E l'utero in affitto non c'entra. Il Presidente Rocca rappresenta la Regione Lazio che è di tutte e tutti. Il tema dell'utero in affitto, su cui sono fortemente contrario da sinistra e sul quale ho firmato una petizione pubblica, è un argomento pretestuoso. Chi rappresenta le istituzioni – conclude – deve essere il rappresentante di tutti. I diritti vanno difesi e non negati».

«La revoca del patrocinio della Regione al Roma Pride, deciso poco fa dal Presidente Rocca, è un'occasione sprecata e un brutto segnale – dichiara in una nota la consigliera del Pd Marta Bonafoni – Dimostra l'incapacità di sostenere una battaglia giusta che, pur nella legittima e auspicabile differenza di idee e opinioni, dovrebbe rappresentare un impegno di tutte le forze politiche. Ancora una volta, invece – continua – dopo la consueta alzata di scudi da parte dei Pro Vita, prevale un approccio ideologico e un'idea di società ristretta e ingiusta. Anche per questo, sabato saremo in piazza».

Si tratta di un passo indietro sulla tutela dei diritti civili secondo la consigliera del Pd del Lazio Eleonora Mattia. «Un brutto segnale nei confronti di quella cultura fatta di tolleranza e pari opportunità che con tanto impegno in questi anni abbiamo coltivato come istituzioni in costante osmosi con la società civile – argomenta – Un percorso intrapreso contro ogni discriminazione e soprattutto in risposta alla cultura dell'odio spesso sfociata persino in episodi di aggressioni e di violenza. Come Istituzioni –  conclude – dobbiamo dare il buon esempio e, in tal senso, il ritiro del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio non è un segnale incoraggiante».