Furti nei negozi e nelle botteghe artigiane, Frosinone è tra le 25 province dove se ne denunciano meno in Italia.
È quanto emerge da uno studio della Cgia, l'associazione degli artigiani di Mestre. In base alla classifica dei furti ogni 100.000 abitanti, la prima in Italia è Milano con 22,8 e un totale assoluto di 7.218 nell'anno 2021. A seguire Parma con 194,5 e 875, Bologna con 186,9 e 1.898, Rimini con 186,5 e 629 e Imperia con 167,5 e 629. Le migliori d'Italia sono Nuoro con 13,7 e un totale di 33, Enna con 14,7 e 23, Agrigento con 18,3 e 76, Potenza con 19,7 e 69, Matera con 20,3 e 39. Tutte province al Sud.
Nel Lazio i dati più bassi sono quelli di Rieti, la tredicesima migliore, con un indice di 33,8 e 51 furti totali. Poi c'è Frosinone, la venticinquesima provincia più sicura, con 46,5 furti ogni 100.000 abitanti per un totale di 219. Cinque posizioni dopo c'è Viterbo con un indice di 50 e 154 furti. Tra le province con il maggior numero di furti c'è Latina, quarantesima in Italia, con 83,9 e 475, e Roma, quattordicesima, con 135,1 e 5.709, in valore assoluto il secondo numero più alto dopo Milano. Quindi, sempre in valori assoluti, terza è Torino con 3.440.
Secondo la Cgia in sette casi su dieci (72,3%) non si riesce a scoprire l'autore dei furti nei negozi e nelle botteghe artigiane nel corso dell'anno. La situazione peggiore è nel Centro dove non viene scoperto il 76,5% degli autori a dispetto del 70,3% nel Nord-est. A livello regionale, la situazione peggiore è nel Lazio con l'81,3% di furti non scoperti. Nel Lazio, nel 2021, i furti sono stati 6.609 con un indice di 115,5 ogni 100.000 abitanti. La percentuale migliore è in Abruzzo con il 62,7% di colpi non scoperti su 55,8 ogni 100.000 abitanti per un totale di 713. L'indice più alto, invece, con 144,8 è in Liguria, poi l'Emilia-Romagna con 142,1 e la Lombardia con 138,8.
La Cgia osserva che «le categorie più attenzionate da ladri e rapinatori sono gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai. Le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti in cassa. Ora grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo il rischio è sceso, tuttavia rimangono ancora un obiettivo sensibile. Da qualche anno sono sempre più nel mirino anche i negozi di prodotti tecnologici gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi».