L'incidente, la discussione che si anima fino allo scontro fisico, l'arrivo degli amici, gli spari. Una manciata di minuti drammatici che ha portato in carcere un uomo di 43 anni residente a Ceccano, con diversi precedenti penali, che ora, assistito dal suo avvocato, attende l'interrogatorio di garanzia e l'udienza di convalida.
Il fatto è accaduto martedì sera a Roma, nel quartiere di San Basilio.

L'uomo era alla guida della sua vettura quando, per cause al vaglio degli inquirenti, si è scontrato con un'altra auto. I due conducenti sono scesi e hanno iniziato a discutere. Poi i toni si sono alzati, sono volati insulti e minacce. A quel punto l'altro conducente, di Roma, ha chiamato i suoi amici che rapidamente sono giunti ad aiutarlo. Sarebbero stati almeno in tre.
Forse spaventato dall'arrivo dei rinforzi avversari, il ceccanese è rientrato in macchina ha preso una pistola e ha sparato diversi colpi all'indirizzo del romano con cui aveva avuto l'incidente, colpendolo di striscio a una gamba. Quindi è scappato.

La sua fuga, però, è durata solo poche ore. Le forze dell'ordine intervenute sul luogo della sparatoria l'hanno infatti rintracciato, fermato e interrogato. Su di lui pende la pesante accusa di tentato omicidio che il suo legale, l'avvocato Roberto Capobianco di Frosinone, tenterà di smontare.

Partendo dal fatto che il suo assistito non abbia voluto uccidere tanto che ha sparato all'altezza delle gambe. La linea difensiva del ceccanese, dunque, sarà quella di dimostrare la sua innocenza avendo agito per legittima difesa e in uno stato d'ira generato dall'accesa discussione con il giovane romano rimasto lievemente ferito.
Si attende ora che venga fissata l'udienza di convalida dell'arresto.