Grande attenzione sulla frana che sabato scorso ha interessato un versante della collina di San Marciano dove sorge l'ospedale, a poche decine di metri dal suo ingresso principale. La situazione viene monitorata in attesa di capire come intervenire per scongiurare ulteriori crolli. Il dirigente dell'ufficio tecnico del Comune, l'ingegner Tommaso Michele Secondini, rassicura sul fronte della sicurezza: «Guardando le immagini riprese con il drone - spiega - non mi sembra di rilevare un rischio immediato, si tratta di uno smottamento superficiale. Certo, sarebbe utile qualche intervento di stabilizzazione del pendio molto lungo e di elevata pendenza». E puntualizza: «L'area interessata è di proprietà della Asl che sta valutando un intervento per stabilizzare il pendio e scongiurare ulteriori smottamenti».
Rassicurazioni sulla stabilità dell'ospedale arrivano dal direttore generale della Asl di Frosinone, Angelo Aliquò: «I tecnici mi dicono che l'ospedale è costruito sulla roccia, come risulterebbe dalle indagini geologiche del progetto di costruzione. Il nostro ufficio tecnico ha già avuto indicazione di mettersi in contatto con il Comune di Sora». Infatti l'ingegner Mauro Palmieri, dirigente tecnico della Asl, ha già attivato contatti con la Provincia. «Stiamo verificando questa attività del terreno - spiega Palmieri - Abbiamo parlato con l'amministrazione provinciale. Ora verifichiamo il tutto, poi monitoriamo e vediamo quali attività potremo fare. Allo stato attuale la frana non preoccupa per quanto riguarda la struttura ospedaliera, mentre per quanto riguarda il costone stiamo valutando quale sia l'intervento migliore da realizzare. Non è prevista la chiusura della strada perché la frana è comunque fuori dal perimetro dell'ospedale».
Il geologo Manuele Marchione, carte alla mano, spiega che lo smottamento si è verificato in zona A4 e R4, cassificate nella mappa del rischio rispettivamente come area di alta attenzione potenzialmente interessata da frane e area a rischio idrogeologico molto elevato, il massimo della scala. Non così per l'ospedale: l'area su cui sorge non è a rischio idrogeologico. «Con le forti pendenze e le continue piogge si possono verificare questi dissesti», spiega il dottor Marchione. Che ipotizza il da farsi: «Per la frana in questione servono diverse paratie di pali visto che il dislivello è di almeno cinquanta metri dal fondo valle. Si parla di interventi importanti come con dreni sub-orizzontali e pozzi di drenaggio, ma vanno fatte delle indagini geognostiche e geofisiche». Infine avverte: «Dopo un coronamento le frane tendono ad arretrare, dato che viene a mancare il confinamento che avevano prima. Certamente è necessario sempre un rilievo tecnico».