In questi giorni l'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, che ha causato quattordici morti, ha messo in ginocchio intere città, stravolgendo da un momento all'altro la vita di migliaia di persone. L'allerta resta alta, con intere zone ancora allagate ed elevato rischio di frane. Intanto, però, è partita la corsa alla solidarietà, che vede centinaia di volontari, protezione civile e vigili del fuoco da tutta Italia impegnati nei soccorsi e nel portare aiuti e, per quanto possibile, sollievo ai cittadini sfollati.
E il Lazio e la Ciociaria non hanno mancato di rispondere all'appello. Nei giorni scorsi è infatti partito per l'Emilia-Romagna il modulo di colonna mobile Mocrab (modulo operativo contrasto rischio acquatico base), composto da 5 unità dei vigili del fuoco di Frosinone e 4 di Latina. Nel Sorano è subito iniziata una raccolta di beni e generi alimentari, che ha visto impegnati il consigliere comunale di Sora Luciano Conte, cittadini e associazioni come "Noi x San Rocco" ed "Heal" e "Avess Emergency".
Ha raggiunto i luoghi colpiti dall'alluvione anche il modulo della colonna mobile della protezione civile della Regione Lazio. Dalla caserma 8 Cerimant di Roma sono partiti verso Cervia, una delle città più colpite, una decina di mezzi e circa 40 volontari con una torre faro e diverse idrovore, che si sono uniti, poi, a coloro che sono partiti da diverse zone del Lazio per un totale di 22 mezzi e 60 volontari con 16 tipi di idrovore, che serviranno per lo svuotamento di cantine e locali.
«Non posso che ringraziare queste straordinarie donne e uomini per essere, come sempre, vicini a chi è più vulnerabile – ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Rocca – Il Lazio sarà sempre al fianco di chi ha bisogno. Questa situazione – ha aggiunto – ci invita, ancora una volta, a non sottovalutare l'impatto dei cambiamenti climatici nel nostro Paese e a lavorare per mitigare, prevenire e, così, rispondere al meglio, a queste situazioni».
A testimoniare l'operato dei volontari della provincia di Frosinone, anche Lorenzo Cipriani, originario di Isola del Liri e presidente del quartiere Porto Saragozza di Bologna. «Da isolano fa piacere sapere che anche dalla Ciociaria c'è questo sentimento che porta ad aiutarci – ha detto – e non avevo dubbi al riguardo». Cipriani ha, inoltre, raccontato le ore più drammatiche: «L'esondazione principale è avvenuta di notte, i cittadini sono stati svegliati dal forte rumore del fiume che stava scorrendo sotto le abitazioni, entrando nelle case, prendendosi ogni spazio, cantine, garage e negozi. Ho visto negli occhi dei moltissimi anziani, che vivono soli una grande paura – ha aggiunto – Devo dire che si è agito subito per fronteggiare l'emergenza e già si sta parlando di una situazione in buona parte ripristinata. Abbiamo avuto una bella risposta in relazione alla richiesta di volontari – ha poi raccontato – In quindici ore, all'appello del comune di Bologna, hanno risposto in tremila. Questi episodi ci ricordano che viviamo in territori che sono fragili e necessitano di una cura continua. Oggi a Bologna possiamo dirci fortunati perché ci sono stati ingenti danni alle cose, ma le vite delle persone non sono state coinvolte, purtroppo altri non sono stati così fortunati – ha concluso – C'è bisogno di investimenti per la messa in sicurezza in tutta Italia».