Un documento storico recuperato dagli archivi del Vaticano. Un documento che riguarda direttamente la città fluviale e uno dei momenti di maggior coinvolgimento per tutti i cittadini di Pontecorvo: l'apparizione di San Giovanni. Da pochi giorni è terminato l'appuntamento con i festeggiamenti in onore della ricorrenza dell'apparizione di San Giovanni. Ma se da una parte si sono concluse le celebrazioni, dall'altra c'è un altro importante appuntamento in programma.

Proprio dagli archivi della Santa Sede sono emersi documenti che raccontano la storia di quanto accaduto.
«Dopo l'apparizione di San Giovanni Battista al contadino Giovanni Mele – si legge sulla pergamena che sarà posizionata all'interno del santuario – i Cavalieri di Malta eressero un ospedale con l'annessa chiesa di San Giovanni de Gualdo. Nel 1291 questo ospedale gerosolimitano pontecorvese viene indicato col nome Sancti Johannis Appari in Galdo». Ma non è tutto. Perché proprio da questi documenti è emerso che il pontefice dell'epoca, Papa Niccolò IV, con una bolla datata da Orvieto il 1° giugno 1291, concedeva a tutti i visitatori un «anno e quaranta giorni di indulgenza». Il documento che è stato ritrovato è il più antico che riconosce e parla dell'evento straordinario dell'Apparizione di San Giovanni Battista.

Un evento speciale che sarà anche al centro dell'appuntamento in programma nella mattinata di domani. A partire dalle 11 i Cavalieri di Malta torneranno a Pontecorvo e più precisamente nel santuario che si trova in località Melfi. Torneranno lì per un'iniziativa voluta dal rettore del santuario, don Luciano Fusco. Per questo speciale evento sarà presente il marchese delegato di Veroli Cavaliere di Grazia magistrale, Alessandro Bisleti, con la partecipazione speciale di circa cinquanta Cavalieri di Malta. A presiedere la celebrazione sarà monsignor Fabrizio Turriziani Colonna e, al termine della santa messa, sarà benedetto anche il monumento realizzato in onore del santo patrono e che si trova
all'ingresso del santuario di Melfi.