I beni dell'ex presidente della regione Molise, Paolo Di Laura Frattura - finito nell'inchiesta sul "Sisma bonus" della Finanza - erano stati dissequestrati per un errore procedurale, non dipendente dalla procura di Cassino. E subito sottoposti nuovamente a sequestro preventivo, a seguito della richiesta del sostituto procuratore Alfredo Mattei, titolare dell'inchiesta. Sequestri convalidati nei giorni scorsi. Beni, lo ricordiamo, come conti correnti e immobili ma non gli appartamenti (venduti ad acquirenti estranei all'inchiesta) dell'ex mercato coperto, in un primo momento sottoposto a sequestro preventivo.
A discutere al Riesame avverso le misure reali, infatti, non solo le difese dei tre imprenditori indagati (Frattura, il cassinate Salvatore Fontana e Stefano Amadori) ma anche quelle delle parti offese: i proprietari degli appartamenti. Nel merito il Riesame aveva restituito i beni sequestrati sia all'ex consigliere comunale di Cassino - rappresentato dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera, Paolo Marandola e Pappadia - sia agli acquirenti, rappresentati dagli avvocati Giannichedda e Corsetti. Attese le motivazioni dei dissequestri e le nuove richieste della difesa di Frattura.