Era stato arrestato dai carabinieri a novembre scorso con l'accusa di estorsione e minaccia.
Per lui, un quarantenne, erano stati disposti i domiciliari. L'altro ieri l'aggravamento della misura. Per l'anagnino si sono aperte le porte del carcere. Nei suoi confronti sono state accertate condotte violative della misura e pertanto il giudice ne ha deciso la custodia cautelare in carcere. Il prossimo 13 luglio dovrà comparire davanti al giudice nel tribunale di Frosinone. L'uomo è difeso dagli avvocati Mario Cellitti e Tony Ceccarelli.

La ricostruzione
Il quarantenne era finito nei guai sei mesi fa. Stando alle accuse aveva estorto denaro a due uomini, padre e figlio, anche loro residenti nella città dei Papi. Avrebbe anche colpito con calci e pugni il giovane, costretto a fare ricorso alle cure dei medici in ospedale. Tutto sarebbe scaturito per un credito relativo a un prestito per far riparare dal meccanico la macchina delle parti offese.

L'anagnino sarebbe stato chiamato proprio dalle parti offese per ritirate la somma che avrebbe loro estorto.
Ma al momento dello scambio di denaro (soldi questa volta fotocopiati), oltre al padre della vittima, subito dopo sono arrivati anche i militari. Quindi l'arresto. Come detto dopo la convalida erano stati disposti i domiciliari. Domiciliari che il quarantenne ha evaso a inizio aprile scorso. Avrebbe poi non ottemperato al divieto di comunicare, con qualsiasi mezzo, con persone diverse da quelle con cui abita. Ovvero, sempre stando alle accuse, un mese fa i carabinieri, nel corso di accertamenti, avrebbero riscontrato la presenza dell'ex convivente nella sua abitazione. Avrebbe poi rivolto parole minacciose nei confronti di persone che abitano al piano di sopra dell'appartamento, accusandoli di disturbi notturni. Per tali condotte violative della misura, per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere.