Ha organizzato una rapina nella sala giochi dove lavora la madre e ha poi diviso il bottino con l'autore materiale del colpo. Con queste accuse è stata eseguita ieri un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di coloro che sono accusati essere l'autore materiale della rapina, il frusinate Giovanni Magale, 40 anni, e l'ideatore, l'albanese Enea Muca, 31 anni, entrambi peraltro sottoposti all'obbligo di dimora per altri procedimenti.
Il gip Ida Logoluso ha firmato la misura su richiesta del pm Samuel Amari, all'esito dell'attività investigativa condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Frosinone.
La rapina è stata perpetrata nella sala slot Terrybell, nel primo pomeriggio del 19 marzo scorso, e ha fruttato 16.000 euro. Decisivi sono stati i filmati delle videocamere di sorveglianza e la testimonianza di un uomo che ha notato gettare uno scooter nel torrente, nella zona di via vado del Tufo. Recuperato dai vigili del fuoco, il motociclo è risultato essere quello usato dal rapinatore. Domani, in carcere, alle 10.45 è previsto l'interrogatorio di garanzia per i due che sono assistiti dagli avvocati Riccardo Masecchia e Nicola Ottaviani.
Il colpo, di per sè, è durato una manciata di secondi, poco meno di 45.
Giusto il tempo per il rapinatore, con un caso integrale calato sul volto, e pistola in pugno, di minacciare l'addetta alla sala, unica dipendente presente in quel momento, di consegnare il denaro custodito nella cassaforte, frutto degli incassi dei giorni precedenti, disinteressandosi, invece, del denaro custodito in cassa e frutto delle giocate della mattinata.
Subito dopo, scattato l'allarme, l'arrivo sul posto della squadra volante della questura e di un'ambulanza del 118 per soccorrere la cassiera. Da lì sono partite le indagini della questura, a cominciare dalle dichiarazioni della vittima, confermate poi dalla visione delle telecamere interne della sala giochi, e da una segnalazione giunta alla sala operativa.
«Una persona descritta con caratteristiche simili a quella dell'autore del reato - scrive il gip - era stata vista mentre, in via Vado del Tufo, gettava nel fiume un ciclomotore di colore nero». Lungo il percorso gli agenti recuperavano alcuni indumenti, quali un casco integrale nero, un giaccone blu e una busta per la spesa colorata, secondo le accuse impiegati durante la rapina. Il ciclomotore recuperato dai vigili del fuoco, uno Scarabeo Aprilia, risultava privo di targa. Ma gli agenti riuscivano a risalire all'intestatario dal numero di telaio. Il proprietario riferiva agli investigatori di averlo portato il mese precedente a farlo riparare da un conoscente, il quale, dopo un po', gli aveva proposto di venderlo a un terzo, risultato poi essere Magale.
Pertanto, il giorno seguente alla rapina, la polizia si portava a casa di quest'ultimo che veniva trovato in compagnia di Muca, mentre parcheggiata sotto casa c'era una Smart. Muca, inoltre, veniva riconosciuto, dalla visione della videosorveglianza della sala slot, in quanto poco prima della rapina era entrato nel locale a portare un panino alla madre. Lo stesso era visto anche negli istanti successivi al colpo.
La squadra mobile procedeva così alla perquisizione in casa di Macale dove saltava fuori, occultata in un vaso, la targa dello Scarabeo, mentre Muca veniva trovato in possesso di 800 euro, somma che giustificava, nonostante fosse privo di attività lavorativa, come propri risparmi che portava sempre dietro nel timore che glieli rubassero. Dall'analisi del telefonino di Magale, invece, veniva trovata la foto di una pistola, compatibile con quella usata nella rapina.
Tra l'altro, tornando al ciclomotore, dalle immagini esterne alla sala slot si notava che il mezzo «era provvisto di targa sino a pochi istanti prima della consumazione del reato», evidenzia il gip. Altro elemento sul quale gli investigatori si sono concentrati il fatto che, poco prima della rapina, Muca, alla guida della Smart, individuata sotto casa dell'altro il giorno successivo, accompagna un uomo, che indossa già il casco, a prendere lo Scarabeo.
Nel corso dell'arresto, peraltro, Muca ha opposto resistenza ed è stato arrestato anche per questo. Ieri mattina, davanti al giudice Francesco Mancini l'arresto è stato convalidato, ma senza ulteriori misure.