L'Italia un popolo di poeti, di artisti, di eroi... e di pensionati. In un Paese che invecchia sempre più e con il record storico negativo di natalità il peso delle pensioni rischia di diventare sempre più insostenibile per le casse dello Stato. E a dimostrarlo sono gli ultimi numeri sulle pensioni pubblicati dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore. Secondo la ricerca, in Italia ci sono 111 lavoratori attivi ogni 100 pensionati. Un dato, però, non uniforme in tutta la nazione. Ai due estremi ci sono la provincia autonoma di Bolzano con 162 occupati e due realtà calabresi, Reggio Calabria e Catanzaro, con appena 67.
La provincia di Frosinone si pone in una posizione mediana con 109 lavoratori attivi ogni 100 assegni. Sono 39 le province con un trend negativo, al di sotto della parità tra lavoratori attivi e cessati. Si tratta nell'82% dei casi di territori dell'Italia meridionale, salvo qualche rara eccezione, soprattutto lontano dalle grandi città. Le province meno virtuose sono, dunque, oltre a Reggio Calabria e Catanzaro, Crotone, Messina, Vibo Valentia, Lecce, Cosenza, Caltanissetta e Oristano tutte sotto quota 80 lavoratori attivi ogni 100 pensionati. Sono tutte realtà del profondo Sud. A seguire, comunque, saltano fuori anche L'Aquila e, dopo Taranto, Terni, Nuoro, Isernia e Benevento.
La peggiore del Lazio è Rieti con 95 lavoratori ogni 100 pensionati, quindi Viterbo a 102, Frosinone a 109, Latina a 112 e Roma a 131. Le province più virtuose sono, all'opposto, Bolzano con 162, Prato con 148, Trento con 1467, Monza con 146, Verona con 137, Brescia con 135, Aosta con 134, Lodi con 134, Padova con 133 e Milano con 133. La migliore tra le province meridionali è Ragusa con 120. Ad aumentare il divario tra il Nord e il Sud dell'Italia sono soprattutto i trattamenti assistenziali che risultano maggiori nel Mezzogiorno. E ciò finisce con il pesare sul numero dei pensionati che risultano più concentrati nelle aree meridionali rispetto a quelle settentrionali.
C'è poi un altro aspetto da considerare, quello dei professionisti che non versano i contributi all'Inps ma alle casse di previdenza privata. Escludendo dal conto questi lavoratori, la quota di attivi rispetto ai pensionati, in Italia, scende da 111 a 103 con mezza Italia sotto la parità. I numeri dell'Inps sono di quasi 18 milioni di euro di trattamenti per un costo di 231 miliardi, secondo i dati diffusi dal Sole 24 Ore. Ci sono in pratica 294 pensioni ogni mille abitanti.