«Non è un processo come gli altri». Così la procura di Frosinone il 25 novembre del 2016 sottolineava l'importanza del procedimento, che stava per partire, sulle modalità con le quali, in passato, alla Provincia erano state concesse le autorizzazioni integrate ambientali. Un modo per ribadire l'importanza del tema ambientale in un territorio fortemente condizionato dall'emergenza del fiume Sacco con tanto di istituzione del Sito di interesse nazionale e procedure d'infrazione europea per i continui superamenti dei limiti per le polveri sottili nell'aria.
Ieri, a distanza di quasi sette anni da quel giorno di novembre, davanti al tribunale di Frosinone e a un collegio giudicante cambiato più volte in questo periodo, si è esaurita l'istruttoria dibattimentale. Sentito l'ultimo teste, ci si prepara alla discussione, con le richieste della procura e le arringhe dei difensori, fissata tra settembre e ottobre. La procura aveva citato 28 testi tra carabinieri forestali, che svolsero le indagini, consulenti e tecnici, a decine indicati dalle difese tra cui politici, ex prefetti, funzionari di prefettura, vertici di Unindustria, religiosi e partecipanti ai tavoli tecnici sulle Aia.
Come ultimo teste è comparso in aula un dirigente della Nestlè, chiamato dalla difesa Patrizi. Il teste ha escluso di aver ricevuto pressioni sulle assunzioni degli stagionali da parte dell'allora commissario straordinario. Queste le accuse: per l'allontanamento dell'ex dirigente provinciale all'Ambiente Fraioli e la sostituzione con Umberto Bernola, contestati abuso d'ufficio e corruzione all'ex commissario straordinario della Provincia Giuseppe Patrizi; per l'Aia alla Reno de Medici corruzione per Bernola, abuso d'ufficio a Patrizi, Bernola, all'altro dirigente Ferdinando Riccardi e a Stefano Nerviani, Veronica Arciuolo e Mino Leo Marucci; per l'autorizzazione allo scarico del depuratore Asi di Ceccano abuso d'ufficio a Patrizi, Bernola, Riccardi, ai dirigenti Asi Masimiliano Ricci e Claudio Ferracci; per l'autorizzazione alle emissioni del depuratore Asi di Ceccano abuso d'ufficio a Bernola, Patrizi, Ferracci e alla consulente Tiziana Ombres; per l'Aia alla Acs Dobfar per lo spandimento di fanghi abuso d'ufficio per Bernola, Riccardi, Valentino Piergianni e Marco Falciani; per la pratica Dobfar corruzione per Patrizi e Piergianni; per la conferenza di servizi della Dobfar abuso d'ufficio per Bernola, Piergianni e Falciani; per l'autorizzazione al depuratore di Settefrati per la festa di Canneto abuso d'ufficio per Patrizi, Bernola e il sindaco di Settefrati Riccardo Frattaroli; per la nomina della Ombres a consulente usurpazione di funzione pubblica nonché abuso d'ufficio a Bernola, Patrizi, Patini e alla stessa Ombres. Seguono altri abusi d'ufficio per le Aia di piccole aziende. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Sandro Salera, Nadia Patrizi, Domenico Marzi, Fonderico, Tony Ceccarelli, Marco Pizzutelli, Paola Pagliarella, Giampiero Quadrini, Vincenzo Galassi, Federico Pezzani, Maria Binda, Antonio Mucciarelli, Pierluigi Varischi, Fabio Re Ferrè, Luigi Plati, Fernando Picchi e Angelo Testa. Parti civili l'ex dirigente all'Ambiente Angelo Fraioli, la Provincia e l'associazione Tolerus di Ceccano attraverso gli avvocati Giuseppe Dell'Aversano, Daniele Colasanti e Chiara Masi.