Cerca

L'emergenza

Chiusi in casa per paura dei cinghiali. Si susseguono le segnalazioni

Famiglie bloccate in casa per paura d'imbattersi negli animali selvatici. Si moltiplicano le recinzioni per proteggere le colture. Avvistamenti in tutte le contrade

Chiusi in casa per paura dei cinghiali. Si susseguono le segnalazioni

Una femmina di cinghiale con i suoi numerosi cuccioli fotografati nelle campagne di Anagni

Bloccati in casa dai cinghiali, capita ormai a decine di persone; per alcuni un disagio da sopportare, per altri il terrore che da un giorno all'altro possa verificarsi una tragedia.
Inizialmente sono stati gli agricoltori a lamentare l'eccessiva presenza di cinghiali che li obbliga ad installare robuste e costose recinzioni delle quali farebbero volentieri a meno. Basta girare per le campagne anagnine, dalla Morolense alla Stazione, da San Filippo a Pantanello, da Faito a Tufano, per notare recinzioni con tondini in ferro e rete elettrosaldata. Una normale recinzione di muraletti in legno e rete metallica, infatti, non reggerebbe all'assalto dei cinghiali.

Le preoccupate segnalazioni si susseguono in ogni contrada e anche a poca distanza dal centro storico. Branchi di cinghiali sono addirittura di casa al di sotto di Porta Cerere (Spizzone, via San Magno, via Prignano di sopra e di sotto), per non parlare del "triangolo" che va dal Parco della rimembranza a Santa Cecilia, dall'ex clinica Madonna delle Grazie a sotto le mura ciclopiche. E, gioco forza, i cittadini, alcuni dei quali vittima di incidenti stradali provocati dalle bestie, si chiedono "che cosa dobbiamo fare? A chi spetta intervenire?".

Le leggi a riguardo non sono chiarissime. Colpire gli animali con armi da fuoco è proibito in questo periodo, con la caccia chiusa. E poi non sono in molti ad essere in possesso della licenza da caccia e soprattutto della necessaria esperienza. Intanto c'è chi si attrezza con cartucce per i fucili calibro 12 caricate con pallini di gomma dura. Colpiti da distanza ravvicinata, i cinghiali dovrebbero fuggire e forse evitare in seguito quei luoghi; una soluzione non definitiva e tra l'altro difficilmente attuabile per le lamentele che potrebbero venire dai più strenui difensori di qualsiasi creatura vivente, pur se pericolosa. Così, però, non si può andare avanti.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione