Tre mesi fa l'agguato nel centro storico di Alatri. Un agguato che ha spezzato i sogni e il futuro di un giovane, Thomas Bricca, e ha lasciato un vuoto indescrivibile nei suoi familiari, mamma Federica, papà Paolo, negli amici. Attendono giustizia per il diciannovenne. Sperano che si riesca a mettere presto un punto alle indagini. Indagini che proseguono senza sosta. Oggi pomeriggio, alle 18, si tornerà in piazza per invocare ancora giustizia. L'appuntamento è in piazza Santa Maria Maggiore, nel cuore della città. Lo zio Lorenzo Sabellico ha invitato anche le istituzioni a partecipare.

«Appuntamento a piazza Santa Maria Maggiore ad Alatri, in unità, per rammentare a qualcuno che noi ci siamo e siamo con mamma Federica, senza "se" e senza "ma", al fianco di una madre che come tutte per suo figlio, può sopportare l'insopportabile - scrive sui social Sabellico - Perché sia fatta giustizia e se necessario chiederemo l'intervento della procura generale. Siete tutti invitati a partecipare. Cosa dovete portare con voi? La fiamma indispensabile che ogni famiglia e ogni persona porta nel proprio cuore. Fiamma che possa alimentare un fuoco condiviso già appiccato, quale? Quello della speranza che richiede però determinazione, perché guardando Alatri non si veda solo la città della morte. Ma a chi si conceda di guardarla meglio, ogni cittadino possa dire con fierezza: "seguiteci... perché è qui che la speranza già divampa. Thomas vive. Portate tanti bimbi. Istituzioni politiche e religiose invitate ad essere presenti».

"Non lasciamoci rubare la speranza" è il titolo dell'evento in programma l'11 maggio nell'istituto Pertini ad Alatri, alle ore 15 con don Luigi Merola, parroco di Forcella (Napoli). Evento organizzato dall'associazione "Radici". «La comunità cittadina è stata duramente colpita dall'omicidio di Thomas Bricca. Da quel giorno ad oggi sono state dette tante cose. Sono state fatte diverse analisi sulla situazione degli adolescenti e dei ragazzi. Noi abbiamo pensato di offrire ai ragazzi, ai genitori, agli insegnanti, agli educatori la possibilità di fermarci a ragionare un po' insieme, a metterci in ascolto. Abbiamo pensato che la testimonianza di una figura come quella di Don Luigi Merola, parroco di Forcella a Napoli, uno dei luoghi più colpiti dalla criminalità organizzata potesse essere per l'intera comunità una voce capace di accenderci dentro qualcosa di nuovo».

Gli accertamenti sui telefoni
Intanto mercoledì e giovedì prossimo l'estrazione della copia forense sugli ultimi due cellulari sequestrati nell'ambito dell'inchiesta. Sotto la lente investigativa dei carabinieri del Racis i dispositivi di un amico del giovane indagato Mattia Toson e dello zio Francesco Dell'Uomo detto "Budella". L'altro ieri l'esame sul telefonino della fidanzata di Mattia.