Quattro condanne, le stesse del primo grado. È la richiesta dell'accusa nel processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte davanti alla Corte d'assise d'appello di Roma. I procuratori generali Francesco Brando, pubblico ministero di Velletri, lo stesso che ha seguito il processo davanti alla Corte d'assise di Frosinone, e che è stato applicato alla Corte d'appello, e Giangiacomo Bruno, non fanno sconti a nessuno dei quattro imputati e chiedono in blocco la conferma delle condanne di primo grado, ovvero ergastolo per i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, 23 anni per Francesco Belleggia e 21 per Mario Pincarelli, tutti presenti in aula, come presenti sono state la mamma Maria Lucia e la sorella Milena di Willy.

Per l'accusa Willy è morto senza dire una parola e senza un perché. Ucciso da un'aggressione quattro contro uno, durata 40 secondi, e per la quale è stato il primo calcio a stabilire le regole d'ingaggio. Prossime udienze l'11 e il 24 maggio per sentire gli avvocati di parte civile (Domenico Marzi e Vincenzo Galassi per i Monteiro) e degli imputati (avvocati Vanina Zaru, Valerio Spigarelli, Ippolita Naso, Vito Perugini e Loredana Mazzenga).