Un mistero finalmente svelato quasi ottant'anni dopo grazie a una vecchia gavetta militare risalente al secondo conflitto mondiale. Dopo tanto tempo e complesse ricerche, il cimelio verrà ufficialmente consegnato il 5 maggio prossimo ai familiari di Antonio Tersigni, classe 1919, arruolato giovanissimo negli alpini e combattente al fronte in Bielorussia. La gavetta fu ritrovata casualmente tredici anni fa da una coppia lombarda che aveva acquistato da un contadino del posto alcuni cimeli di guerra rinvenuti su un terreno. Tra questi c'erano delle mostrine del 52° Reggimento artiglieria Torino e anche una gavetta. Grazie a un lungo e paziente lavoro di ricerca, i coniugi Respighi sono riusciti a ricostruire le storie degli alpini che avevano indossato le mostrine, a rintracciare i familiari e a consegnare loro i preziosi ricordi.

Per la gavetta, gli indizi non erano chiari. Sul fondo, incisi con la punta della baionetta d'ordinanza, lo stemma del 52° Reggimento artiglieria Torino e alcuni simboli religiosi. Con un nome quasi illegibile. All'inizio le ricerche s'indirizzarono su Giuliano Tersigni, il fratello minore di Antonio, anche lui arruolato nello stesso reggimento e scomparso durante la tragica ritirata dell'Armir, l'Armata italiana in Russia. Poi, invece, la conferma che la gavetta è appartenuta ad Antonio, che riuscì a salvarsi e a tornare a Sora. Sarà il prefetto Ernesto Liguori a consegnarla 78 anni dopo ai tre figli dell'alpino: una donna che abita a Sora e due uomini che arriveranno dal Canada. La consegna avverrà nel corso della commemorazione del maresciallo capo degli alpini Luca Polsinelli, rimasto vittima di un attentato a Kabul il 5 maggio del 2006.