In festa a Scifelli per i 250 anni della presenza dei missionari redentoristi, per ricordare e ringraziare i padri che in tutti questi anni, hanno profuso nella comunità opere di bene spirituali e materiali. Ieri il via all'anno giubilare con una sentita e partecipata cerimonia. Prima della messa, presieduta da padre Francesco Stanula, vicario generale della congregazione, si è snodata una breve processione, con la statua di S. Alfonso M. Dei Luguori; fondatore della casa redentorista, nell'anno 1773. Davanti alla statua i bambini con in mano palloncini gialli e bianchi, lasciati poi volare nel cielo azzurro.

Tra i presenti Antonio Cirulli, provinciale della provincia di Roma, padre Serafino Fiori provinciale della provincia di Napoli, il parroco padre Sergio Santi, padre Habib e padre Fernand. A portare i saluti della città il sindaco Simone Cretaro. «Ricordare il passato ci permette di scoprire la mano di Dio, la forza dello Spirito Santo che ha accompagnato e guidato i nostri confratelli e voi, carissimi amici di Scifelli, nell'annuncio del Vangelo - ha sottolineato padre Francesco Stanula - Ringraziamo Dio per la presenza dei redentoristi e la missione che i nostri confratelli portano avanti da 250 anni, fedeli al carisma e alla chiamata di Dio.

Tutto è cominciato nel 1773, il 25 aprile, di domenica, come oggi, festa della Madonna del Buon Consiglio, quando fu firmato da Jean Louis Arnaud, sacerdote francese, l'atto di donazione della piccola casa e della chiesa ai missionari. Così a Scifelli la famiglia dei redentoristi ha potuto cominciare la sua missione, la vita apostolica. Missionari della speranza sulle orme del redentore. Qui, nel collegio, sono stati formati tanti missionari. Numerosi confratelli erano impegnati nella predicazione e missione, hanno percorso molti chilometri su strade e sentieri bellissimi della regione, cercando di far conoscere Gesù alla gente, in modo da portare molti ad amarlo sempre di più».

Il vescovo diocesano Ambrogio Spreafico con una lettera ha voluto portare i saluti e unirsi ai ringraziamenti evidenziando che «La presenza della vostra congregazione in questa terra ha segnato anche la nostra storia di fede, e di questo vi ringrazio». Il coro parrocchiale, unitamente a quello di Frosinone, ha animato la messa. Il grazie a tutta la comunità e ai presenti, e in particolare ai gruppi di lavoro, che sapientemente guidati dall'aiuto del parroco e dei suoi collaboratori, hanno organizzato la giornata.