Convalidato l'arresto delle tre cittadine colombiane arrestate per estorsione nei confronti di un sessantaquattrenne, sono state rimesse in libertà. Le tre giovani escort erano state arrestate nei giorni scorsi dalla polizia per una "estorsione a luci rosse", dopo una delicata indagine durata diverso tempo. L'uomo, un sessantaquattrenne del posto, secondo le accuse, era stato ricattato a lungo: soldi e regali in cambio del silenzio sulle sue relazioni extraconiugali. E avrebbe dovuto fare persino da garante per affittare appartamenti a nome delle straniere che le stesse - sempre per gli inquirenti - avrebbero gestito con altre ragazze. Questo fino a che, l'ultima richiesta di denaro, avrebbe fatto traboccare il vaso: il pensionato si è così rivolto alla polizia che ha "beccato" lo scambio di denaro in flagranza.
Ma dietro l'arresto (correttamente eseguito) potrebbe esserci un'altra storia. Le escort, infatti, attraverso l'avvocato Andrea Pagliarella hanno deciso di andare avanti con una denuncia per stalking e lesioni personali. E un decreto ingiuntivo per il recupero delle somme. In sostanza le giovani colombiane avrebbero raccontato un'altra storia: l'uomo sarebbe apparso geloso (soprattutto nei confronti di una) e con un comportamento altalenante. Tanto da non convincere a fondo il gip che definisce l'uomo - sulla scorta di una serie di conversazioni e di dichiarazioni delle ragazze - come «scarsamente attendibile». E tratteggiando un «trasporto affettivo per l'indagata almeno fino ai primi giorni di marzo evincibile dal tenore e dalla frequenza».
Messaggi che, come analizzato dal gip Di Croce, potrebbero essere letti anche alla luce di una "vendetta a luci rosse" per una relazione troncata. Tutti elementi che sicuramente troveranno in entrambi i casi il giusto approfondimento in tribunale. Resta, comunque, sullo sfondo il focus sull'esistenza e sulla gestione di numerosi appartamenti hot a Cassino. Spesso conosciuti e taciuti da molti, altrettanto spesso "impensabili". Il sospetto che nella città martire pensionati (e non) ricattati per mantenere silenzi "necessari" siano tanti è alto. Anzi altissimo. Ecco perché - al di là della particolare vicenda che vedrà il suo sviluppo nelle giuste sedi - resta più che valido l'appello fatto dalla polizia a non avere timore, a rompere il silenzio con la denuncia. E a non assecondare ricatti e continue richieste di denaro.