Lotta al proliferare incontrollato dei cinghiali e al conseguente pericolo creato dalla loro presenza nel centro urbano. Giovedì scorso l'Amministrazione comunale ha fatto sistemare una prima gabbia per la loro cattura nell'area archeologica del Casale, a ridosso del parco giochi di Madonna del Piano. Una zona centralissima dove, però, questi animali spesso si aggirano indisturbati tra le attrezzature per il divertimento dei bambini e i resti della villa romana di età imperiale. Successivamente, sono state sistemate altre due trappole, sempre a Madonna del Piano e nella zona abitata di Rio Sacco.

Trappole che, all'occorrenza, potranno essere spostate. «La cattura degli animali, almeno 30 capi - ha detto il sindaco Leonardo Ambrosi - avverrà con metodi ecologici e mira a evitare in modo incruento che gli esemplari penetrino e si stabiliscano in aree urbane e peri-urbane rappresentando un serio pericolo per l'incolumità dei cittadini e danneggiando il patrimonio pubblico». Ricordiamo che il Comune di Castro dei Volsci è tra i primissimi autorizzati dalla Regione Lazio a simili interventi.

«Come Amministrazione abbiamo voluto cogliere questa opportunità messa a disposizione dalla Regione Lazio per contenere il sovrappopolamento dei cinghiali. E maggiormente per arginare il diffondersi della peste suina. Infatti, abbiamo presentato un'istanza alla Pisana che l'ha subito concessa, in quanto suffragata da centinaia di segnalazioni raccolte negli anni, per chiedere interventi per il sovrannumero di cinghiali. Ogni settimana, se non ogni giorno, Castro è teatro di incidenti stradali, danni alle colture causati da questi animali. Il prelevamento di 30 capi non sarà la soluzione definitiva, ma si tratta di un piccolo e incoraggiante segnale della presa di coscienza del problema».