Erano anni ormai che gli operai non dovevano dividersi per turno. Ieri, c'è stato il rientro ufficiale delle tute rosse divise per "mattina" e "pomeriggio", ossia per il lavoro dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22. Anche se le prove sul campo, o meglio sulla piattaforma, erano iniziate già da qualche giorno, per avviare le linee e aprire questa nuova era a Cassino Plant, quella che dovrà portare alla piena funzionalità della nuova piattaforma Stla Large, annunciata dal ceo Carlos Tavares. Per molti, il passaggio incarna una autentica rivoluzione, una sorta di segnale di speranza verso il futuro. Ma la Fiom-Cgil è cauta, molto cauta! Anzi, preoccupata. E analizza tutti i fattori.
A parlare è il segretario Frosinone-Latina, Donato Gatti: «Bisogna capire a che cosa porterà questa nuova piattaforma. Ricordiamo che fino al 30 di questo mese abbiamo i contratti di solidarietà, poi bisognerà capire come l'azienda intende proseguire. Facendo il doppio turno, con il calo occupazionale che si è verificato in questi anni, i nuovi carichi di lavoro vengono oggettivamente scaricati sui restanti operai e risultano eccessivi. Un conto è fare 350 - 370 vetture in un turno, un conto è farli su due turni: la situazione è molto più complessa».
Intanto, venerdì, al rientro dopo il lungo stop e nella fase di produzione-prova sulla linea con il doppio turno è partita la prima mezz'ora di sciopero "targata" Fiom.
Immediatamente sono emerse criticità sui carichi di lavoro e così, dalle 11.30 alle 12, su una linea del montaggio gli operai hanno incrociato le braccia contro le condizioni di lavoro. Ora, internamente, si sta procedendo alla verifica dei punti più problematici. La fotografia l'ha scattata Andrea Di Traglia, Rsa di stabilimento per la Fiom-Cgil. In buona sostanza «l'unico grande turno esistente finora era già sotto dimensionato. Come impostato c'erano circa 370 vetture al giorno, anche se normalmente si riusciva a chiudere a 320-350. Con lo sdoppiamento, si è passati a un impostato di 175 vetture a turno ma i fatti - finora - hanno dimostrato che molto difficilmente si superano le 100 unità. Ieri, si è andati dalle 80 vetture in alcuni punti a un massimo di 110. E, spesso i modelli vengono bloccati a fondo linea perché presentano difetti. Per fare un esempio, se prima su un determinato tratto c'erano 10 unità di personale, adesso ce sono quattro e questo, inevitabilmente, ricade sul prodotto finale. Lo sciopero è stato indetto perché nel ciclo produttivo è cresciuta più del doppio la saturazione, cioè il carico di lavoro. Abbassandosi la velocità, è aumentato il carico di lavoro a vettura, si fanno più operazioni che vanno a gravare anche sulla condizione fisica del lavoratori. Venerdì si è vissuta la prima prova dello sdoppiamento con 100 vetture di impostato, oggi ne erano programmate 175 ma se ne sono prodotte massimo 100 a turno. Ci sono delle criticità che vanno verificate». E Gatti chiosa: «La Fiom vigilerà affinché siano garantite la salute, la sicurezza degli operai e le condizioni di lavoro. E metterà in campo ogni azione a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Non arretreremo di un millimetro»