Avrebbe dovuto essere una passeggiata tranquilla tra amiche e invece ha rischiato di finire in tragedia. Giovedì scorso Giulia e Laura, due ragazze di ventidue anni rispettivamente di Isola del Liri e Sora, volevano raggiungere il santuario della Madonna delle Grazie e si sono incamminate. All'improvviso, però, è spuntato un grosso cinghiale che ha attaccato la cagnolina di otto mesi che le giovani portavano con loro, ferendola gravemente.
Minuti da incubo che Giulia racconta così: «Mia, fedele compagna di ogni avventura, era con noi. Intrapreso il percorso, sui primi gradini che portano alla chiesa della Madonna delle Grazie, abbiamo avvertito dei rumori. Neanche il tempo di realizzare cosa stesse accadendo che un cinghiale enorme era pronto a caricarci. Abbiamo iniziato ad urlare, a chiedere aiuto. Abbiamo temuto per le nostre vite. Mia ci ha difese, salvandoci la vita. Quello che ho visto, quello che ho provato in quel momento, è indescrivibile. Il terrore. Ho visto Mia lottare per la sua vita e per la nostra. L'ho vista dopo essere stata scaraventata a terra. Credevo fosse morta. Ero paralizzata, mi veniva solo da piangere. Qualche istante dopo ci siamo fatte coraggio e l'abbiamo recuperata.
Quando l'ho rivista era in piedi, su tre zampe, l'altra era ferita. L'impatto era stato fortissimo e vederla viva per me era già un miracolo. Il cinghiale è rimasto lì per tutto il tempo dopo lo scontro: ci osservava tra i cespugli. Vedere Mia in quelle condizioni, sanguinante ed esanime, mi ha dato però forza. Dovevo fare tutto il possibile per metterla in salvo. Non ci siamo voltate indietro, l'ho presa in braccio e siamo corse giù. La macchina sembrava lontanissima, ero in stato di choc, non ricordavo neanche dove l'avessi parcheggiata.
È iniziata la corsa disperata verso la clinica veterinaria "Konrad Lorenz" di Isola del Liri, dove è stata operata il giorno successivo. A tutto lo staff della clinica va il nostro più sincero ringraziamento per la sensibilità e la professionalità che hanno dimostrato nei nostri confronti. Se siamo vive è grazie a Mia. Credo che nessun uomo avrebbe dimostrato il suo coraggio e la sua fedeltà di fronte a una situazione del genere. Lei mi ha insegnato la cosa più importante: per chi amiamo, siamo disposti a perdere tutto».
Infine un accorato invito: «Non fate escursioni da soli».