Lo scontro politico si sposta dal giudice di pace. Una lite all'interno di un seggio elettorale in occasione delle ultime elezioni comunali avrà un'appendice giudiziaria.
Protagonisti di questa storia sono due consiglieri comunali, entrambi di maggioranza, Corrado Renzi della lista per Frosinone, il denunciato, e Sergio Crescenzi, di Fratelli d'Italia, il denunciante.
I reati contestati sono di lesioni personali (per tre giorni di prognosi) e minaccia.
Sono due gli episodi che Sergio Crescenzi, che si fa assistere dall'avvocato Gabriele Picano, ha denunciato e che ora il giudice di pace del tribunale di Frosinone sarà chiamato a valutare a partire dall'udienza del 10 luglio. Il provvedimento è stato notificato nei giorni scorsi e Corrado Renzi risulta difeso d'ufficio dall'avvocato Giuseppe Cialone.
Una storia che, ovviamente, al di là dei risvolti processuali, avrà eco anche all'interno del consiglio comunale del capoluogo dove entrambi sostengono la maggioranza che fa capo al sindaco Riccardo Mastrangeli.
In base alla denuncia presentata da Sergio Crescenzi contro il collega Corrado Renzi, il primo episodio si sarebbe verificato nel seggio elettorale posto all'interno della scuola elementare Livio De Carolis. Secondo l'imputazione formulata dalla procura di Frosinone (l'atto porta la firma del vice procuratore onorario Mosè De Rubeis e il visto del procuratore Antonio Guerriero) Renzi avrebbe colpito con una ginocchiata alla parti basse Crescenzi.
Quest'ultimo, secondo il certificato redatto all'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, ha riportato un trauma con un referto medico di tre giorni di prognosi.
La seconda occasione di confronto tra i due è risalente al 5 luglio scorso. A seguito di un incontro casuale tra i consiglieri, Crescenzi ha denunciato di aver ricevuto una minaccia pronunciata con queste parole "avvisa il tuo avvocato che se ti incontro in altra sede ti sparo".
Tutte accuse che ora andranno provate nell'aula del giudice di pace di Frosinone davanti al quale il procedimento partirà il 10 luglio. Sempre che i due non arrivino a un accordo e a una stretta di mano.