Un incidente sul lavoro dopo l'altro. Un operaio di una ditta esterna impegnato in alcuni lavori nel settore verniciatura è precipitato ieri mattina dall'altezza di tre metri: il secondo infortunio sul lavoro in poco più di 24 ore. Ed è scattato l'allarme. L'incidente è avvenuto nella mattinata di ieri. A restare ferito nello stabilimento di Stellantis è stato un operaio di una ditta esterna impegnato in alcuni lavori di manutenzione ordinaria agli impianti: il dipendente, un giovane di poco più di 20 anni del Cassinate, è caduto da un ponteggio alto circa tre metri, in un capannone del reparto verniciatura.
Immediatamente, come era accaduto in pieno centro a Cassino 24 ore prima, sono stati i colleghi a far scattare i soccorsi. Immediato l'arrivo sul posto di 118 e forze dell'ordine. Il giovane è stato trasferito al Santa Scolastica con ferite che non destano, per fortuna, particolari timori. Resta, però, l'allarme sicurezza sui luoghi di lavoro.
Solo poche ore prima, martedì mattina in via Arigni, a precipitare da un ponteggio mobile è stato un trentaduenne di origini egiziane che stava intonacando la facciata di un palazzo. Un lavoro "ordinario", poi improvvisamente ha perso l'equilibrio precipitando dall'altezza di otto metri. Un volo terribile, che ha provocato al giovane traumi al torace: trasferito all'Umberto I in codice rosso, resta gravissimo.
Immediato l'arrivo sul posto dei carabinieri di Cassino insieme agli ispettori Spresal, impegnati a ricostruire l'accaduto.
I numeri registrati nell'ultimo mese parlano di una sicurezza carente o non sufficiente. In campo sono scesi ancora una volta i sindacati, che guardano con grande rammarico agli ultimi episodi (almeno quattro dalla fine di marzo) registrati nel Cassinate. «Il problema della sicurezza sul lavoro continua a essere una vera piaga per il nostro Paese: morti e invalidi per infortuni sul lavoro sono sempre troppi - ha sottolineato Mirko Marsella della Fim Cisl - Se confrontiamo i numeri attuali con quelli dello scorso anno non vediamo grosse differenze ma è proprio questo che non può farci stare tranquilli: si sta facendo poco rispetto q quello che chiedono i sindacati. Da parte nostra - ha continuato Marsella - non possiamo che dirci pronti a incrementare il monitoraggio, già costante. Serve più formazione».