Primi due pazienti con ictus curati negli ospedali di Sora e di Cassino. Fino a oggi, infatti l'intervento dell'Unità di trattamento neurovascolare (Utn) era possibile solo all'ospedale Spaziani di Frosinone. Dopo un breve periodo di formazione del personale medico e infermieristico, per la prima volta nella provincia due pazienti sono stati trattati direttamente nei pronto soccorso dove erano giunti: prima in quello del Santa Scolastica, poi al Santissima Trinità.
"È andato tutto per il meglio - ha riferito la Asl in una nota - nonostante nel caso di Cassino si siano verificate le condizioni più difficili provate nella fase di addestramento, ovvero il contemporaneo trattamento di un ictus a Frosinone e per di più nelle ore notturne. Entrambi i pazienti sono stati trattati in collegamento con la Utn di Frosinone, diretta dal dottor Maurizio Plocco, e hanno ricevuto il trattamento trombolitico dopo l'esame delle immagini trasmesse con sistemi informatici".
«In ciascuna Regione - ha spiegato il direttore generale dell'azienda sanitaria Angelo Aliquò - la rete delle patologie tempo-dipendenti, di cui l'ictus fa parte, stabilisce il collegamento tra i centri spoke di primo livello, in cui si può effettuare la trombolisi, con gli hub di secondo livello in cui il paziente può essere sottoposto al trattamento meccanico di trombectomia. Dal territorio, il 118 "centralizza" i soggetti con sospetto ictus nel centro più vicino, sia esso spoke o hub.
Nei casi in cui il soggetto si autopresenti o sfugga per qualsiasi ragione alla centralizzazione presso un centro ictus e si trovi pertanto in un pronto soccorso che non fa parte della rete, le possibilità sono il trasferimento nel centro ictus di competenza, con ritardi inaccettabili per le terapie di ri-vascolarizzazione, oppure il collegamento in telemedicina con il centro ictus di riferimento aziendale.
I presidi ospedalieri di Cassino, Sora e Alatri si stanno qualificando "Pronto soccorsi di primo livello" per il trattamento trombolitico del paziente con ictus in collegamento con l'Utn dell'ospedale Spaziani di Frosinone. In questo modo - ha concluso Aliquò - tutti i pazienti che arrivano in questi pronto soccorso "periferici" possono godere dello stesso diritto alla cura di coloro che giungono nei centri ictus, senza dannosi ritardi nel trattamento con conseguenze devastanti in termini di disabilità e morte».