La discussione sull'efficacia, l'utilità e la validità del sistema T-red installato presso l'impianto semaforico di Tecchiena ruota non solo alle considerazioni politiche (come dimostrano le critiche di Iannarilli e di altri esponenti politici, ndc), ma anche attorno alle cifre che riguardano il sistema di controllo installato.
A cominciare dalla somma straordinaria che il Comune potrebbe incassare con tutte le contravvenzioni elevate. Nei primi due mesi dell'anno, infatti, la polizia municipale ha spiccato multe per oltre 433mila euro. Vale a dire, circa 8 mila euro al giorno.

Numeri che consistono in decine di infrazioni quotidiane, concernenti soprattutto il mancato rispetto del doppio semaforo sulla Sp Santa Cecilia. Dal 1° marzo, invece, il quantitativo di sanzioni è calato di molto per due ordini di fattori: da un lato, si presta maggiore attenzione a quando stanno per scattare l'arancione e il rosso; dall'altro, tanti automobilisti percorrono strade alternative per evitare l'incrocio.

Poi ci sono altri costi, questa volta da sostenere, che gravano sul caso-semaforo. A partire dalle spese per il sistema, che non è di proprietà comunale, ma è in locazione dalla ditta "Project Automation spa" di Monza, per un totale di 23.579 euro. Fino a quando? Fino al 31 luglio, quando scadranno i termini dell'appalto.
Non finisce qui. Perché l'Amministrazione ha dovuto prelevare 15mila euro dal fondo di riserva da girare ai Vigili Urbani per sostenere le spese di spedizione e verbalizzazione delle multe.

Infine, sono stati già presentati all'incirca 30 ricorsi al Giudice di Pace e la giunta ha deciso di nominato Enrico Michetti (il candidato di centrodestra che ha perso le elezioni amministrative a Roma contro Gualtieri, ndc) come avvocato difensore. Da pagare quindi c'è la parcella del legale, poi bisognerà vedere quanti ricorsi saranno vinti o persi, senza dimenticare che c'è una percentuale fisiologica di automobilisti che non metterà mano al portafogli.
Ciascuno potrà fare le sue valutazioni sul sistema T-red, soprattutto tenendo conto che la cifra (sulla carta) da incassare è di quasi mezzo milione di euro. Ma le polemiche politiche puntano su altri aspetti.