Ex Europress: la Provincia dichiara conclusi i procedimenti avviati nel 2014 per l'individuazione dei soggetti responsabili del superamento dei valori della soglia di contaminazione ed emette un'ordinanza che prescrive di eseguire gli interventi di bonifica e ripristino ambientale, di messa in sicurezza, operativa o permanente.
Come precisa il provvedimento, «il sito presenta, da lungo tempo, una condizione di grave e conclamata criticità ambientale, costituendo un serio pericolo per la salute pubblica e l'ambiente, soprattutto a causa dell'ingente quantità di rifiuti industriali (in particolare carta industriale, solventi, inchiostri, vernici e altri materiali, pericolosi, impiegati nei processi produttivi) depositati e abbandonati indiscriminatamente, in modo incontrollato, al suo interno, in luoghi per lo più aperti e privi di adeguate misure di protezione e sicurezza».
L'ex Europress, insieme all'ex Cartiera e alle ex Industrie Olivieri, è uno degli eco-mostri per i quali Ceprano è inserito nel "Sin Valle del Sacco". Sono stati stanziati i fondi per la bonifica, in particolare presso l'ex Cartiera sono state recentemente concluse le operazioni di pulizia e prelievo di campioni per il monitoraggio e la caratterizzazione degli inquinanti, in modo da predisporre gli interventi di rimozione dei rifiuti. L'ordinanza emessa per l'ex Europress rappresenta l'ultimo atto relativo alle procedure avviate in seguito alla scoperta degli agenti inquinanti.
La chiusura di un procedimento aperto nel 2014 che va a rilento, in quanto di fatto i veleni continuano a rimanere tombati. Ceprano è il limite meridionale del Sin, dove gli ecomostri sono tanti, troppi: c'è l'ex cartiera di fine Ottocento sulle sponde del fiume Liri, nel centro del paese, con il suoi 2.000 metri quadrati di amianto; poi c'è l'area ex Europress, sempre a due passi dal centro e dal cimitero cittadino, in cui sono stati ritrovati fusti contenenti solventi, inchiostri e colle, rigorosamente interrati; infine le ex Industrie Olivieri, dove fusti maleodoranti e rifiuti di ogni genere sono stati nascosti nelle buche su cui erano montate le presse e all'esterno dell'azienda. Un territorio devastato dai veleni, che deve essere bonificato.