La maestra Maria Ciardi è la prima donna di Ceprano che ha una strada intitolata. Da sabato, la traversa numero uno di via Campidoglio è via Maria Ciardi.
In occasione di una cerimonia sentita e partecipata è stata scoperta la nuova segnaletica verticale che intitola la traversa di via Campidoglio alla storica maestra cepranese. La docente, che insegnò nella scuola elementare dal 1917 al 1964 e che visse proprio sulla via che le è stata intitolata, sicuramente rappresenta uno dei personaggi storici del paese. Una figura eccezionale già all'epoca, che si distinse perché moderna e all'avanguardia, capace di mettere al centro dell'azione educativa l'alunno secondo un approccio alla didattica e alla pedagogia decisamente innovativo.
Sabato scorso neppure la pioggia ha fermato la cerimonia, alla presenza degli amministratori, dei nipoti e di tanti cittadini che hanno conosciuto la maestra. Nata nel 1898 da Antonio Ciardi e Teresa Martini, nel 1917 conseguì il diploma di abilitazione all'insegnamento, e nello stesso anno entrò in servizio come supplente provvisoria. Nel 1919 vinse il concorso bandito dal Comune di Frosinone e nel 1921 la sua prima nomina in ruolo straordinario. Prima di insegnare a Ceprano, lavorò a Castro dei Volsci, Falvaterra, Bagnoregio, Allumiere, Frosinone e Torrice. Nel 1964, dopo una carriera di successo, andò in pensione.
Quarantasette anni di attività in cattedra, centinaia di alunni guidati nel percorso educativo, un punto di riferimento per tanti bambini di Ceprano, persona stimata dal punto di vista professionale e per la sua lungimiranza relativa ai metodi di insegnamento utilizzati. La maestra è la prima donna cepranese a cui viene intitolata una strada. Con cerimonie analoghe è stata data un'identità a diverse vie e piazze, con l'obiettivo di fissare il ricordo di quei personaggi che hanno contribuito a fare la storia di Ceprano. L'idea è che strade e piazze anonime, o con nomi che si ripetono e non aiutano a identificare con facilità le zone, siano dedicate a chi invece ha contribuito a fare la storia locale. Personaggi non a tutti noti, che invece vale la pena conoscere e apprezzare.