Inutile nasconderlo: come sei anni fa, quando venne a mancare in maniera violenta Emanuele Morganti, Alatri vive un momento di difficoltà, di malessere, di disagio. Perché è sempre fresca la ferita lasciata dalla morte, altrettanto violenta, di Thomas Bricca, avvenuta lo scorso 30 gennaio nella sparatoria di via Liberio. Solo in apparenza sembra tutto passato e che quell'evento sia alle spalle. Questo perché ancora non sono stati trovati i responsabili di un omicidio efferato. È quindi una Pasqua diversa, anomala per la città, solitamente in festa, e che, al contrario, fa i conti con una brutalità che speravamo fosse stata un incidente di percorso.

Tanta è la sofferenza della famiglia Bricca, che sta affrontando con dignità e compostezza prove difficili, non rinunciando però a far sentire la propria voce e a tenere viva la memoria di Thomas con nuove idee e iniziative. La madre di Thomas, Federica, è tornata a parlare, utilizzando i social network a cui ormai affida i suoi pensieri. Se la prende ancora una volta con gli assassini: «Stroncare, annientare una giovane vita... non esiste peccato piú odioso, ripugnante, insopportabile, abominevole, mortale... I colpevoli devono assolutamente pagare con il carcere a vita. Giustizia». Con quel «giustizia» ripetuto ben 16 volte.

Parole di dolore anche dello zio del ragazzo ucciso, Lorenzo Sabellico: «Che Pasqua è per noi? Di dolore, ma anche di speranza. Ci sarà una svolta, ne siamo sicuri, e questa svolta avrà un sapore altro, sarà un risveglio per l'intera comunità e per i giovani in particolare». Su cosa stia progettando c'è un anticipo: «Presto incontreremo l'amministrazione per un confronto: per la costituenda associazione "L'albero di Thomas" saremo presenti io, la madre di Thomas, Federica, una docente, una psicologa e un rappresentante del mondo giovanile. Di cosa parleremo? Di progetti e spazi per la nostra gioventù».

Intanto, venerdì il sindaco Maurizio Cianfrocca ha incontrato Paolo Bricca, il padre di Thomas: «È stata l'occasione per aggiornarsi e parlare con Paolo delle iniziative per ricordare il ragazzo e dei progetti per aiutare i giovani della nostra città. Per loro, come per il resto della famiglia, sarà impossibile vivere un vero clima di festa. Per questo, c'è stato il desiderio di esprimere loro la vicinanza di tutta la nostra comunità».