Ha il cuore diviso a metà quando arriva davanti a casa sua: da un lato la gioia immensa di riabbracciare i suoi due figli, il fratello e tutti i familiari, dall'altro l'angoscia per l'assenza di suo marito. La terribile avventura di Assunta Giorgilli, 53 anni, si è conclusa ieri, quando nel primo pomeriggio è tornata a Fiuggi. Ha volato per molte ore, da Abidjan a Parigi e poi a Fiumicino. È provata dalla lunga permanenza forzata in Africa, ma determinata a riportarsi a casa il marito, l'ingegner Maurizio Cocco, 59 anni, arrivato in Costa d'Avorio per lavoro nel 2018 e arrestato il 31 maggio dell'anno scorso con accuse pesanti: traffico internazionale di droga, associazione per delinquere e riciclaggio di denaro. Accuse che l'ingegnere respinge fermamente, supportato dalla sua famiglia e dall'avvocato Marco Maietta.

Dopo l'arresto, la donna aveva raggiunto il marito in Costa d'Avorio. Alcuni giorni le concedevano di vederlo in carcere; gli portava da mangiare, cercava di tranquillizzarlo, rassicurandolo che presto quell'infermo sarebbe finito. Il 18 agosto scorso Assunta deve tornare in Italia per sottoporsi a un intervento chirurgico programmato. Ma all'aeroporto di Abidjan la polizia la ferma e le sequestra il passaporto. Senza una spiegazione. E senza un'accusa. Da allora al calvario del marito si aggiunge il suo. Si fa ospitare da un'amica perché le bloccano anche il conto e non può pagarsi un alloggio.

I suoi ripetuti appelli via social alle autorità italiane sembrano cadere nel vuoto. Del caso si occupa la Farnesina che assicura il suo intervento. Ma i mesi passano e il passaporto non le viene restituito. Fino a una decina di giorni fa quando finalmente, dopo alcuni incontri con le autorità ivoriane e con l'avvocato, Assunta rivede la luce: le dicono che le verrà restituito il documento e che potrà ripartire per l'Italia.

Ieri il concitato ed emozionante arrivo a casa: «Rivedo adesso, dopo tanti mesi, la mia famiglia. È una grande gioia - dice la donna al telefono poco dopo il suo rientro - E sono fiduciosa che presto si chiuderà anche la vicenda di mio marito. Quando lui sarà qui ne avremo di cose da dire». Sulle condizioni dell'ingegnere, detenuto in un supercarcere con quattordicimila detenuti, Assunta spiega: «L'ho visto quattro giorni fa, è lucidissimo, è certo delle sue ragioni e della sua innocenza. Ce la faremo a riportarlo a casa. Voglio ringraziare chi mi ha restituito il passaporto, ovvero l'autorità giudiziaria della Costa d'Avorio. Del resto contro di me non c'era nulla. Ora penso a mio marito e abbraccio tutti coloro che sono stati vicini alla mia famiglia».